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Non solo Busquets: tutti i giocatori ritirati nel 2025 | Il tempo dei saluti

Sergio Busquets (IMAGO)

Da Rafinha a Sergio Busquets, passando per Marcelo, Dries Mertens e Jordi Alba: ecco i grandi nomi che hanno salutato il calcio nel 2025.

Il 2025 si è chiuso come un lungo applauso. Non uno qualunque, ma quello riservato a chi ha lasciato il segno nel mondo del calcio e ha scelto di fermarsi. Tempo di addii pesanti, campioni che hanno salutato il campo dopo carriere lunghe, vincenti e spesso irripetibili, lasciando in eredità successi, leadership e immagini destinate a restare nella memoria collettiva.

Dall’Europa agli Stati Uniti, passando per Serie A, Bundesliga, Liga e MLS, il filo conduttore è stato uno solo: esperienza, continuità e un legame profondo con le maglie indossate. Non una semplice lista di nomi, ma un racconto corale, un piccolo album fatto di finali europee, notti mondiali, leadership silenziose e momenti che hanno segnato un’epoca del calcio moderno.

Il primo nome è quello di Rafinha, che nel dicembre 2025 ha annunciato ufficialmente il ritiro a 32 anni. Una carriera condizionata da ripetuti infortuni, ma impreziosita da esperienze ai massimi livelli con Barcellona, PSG, Bayern Monaco e altri club. Con il Barça ha fatto parte della rosa vincitrice della Champions League 2014/15. “Il calcio mi ha dato tutto, ho vissuto il mio sogno”, ha scritto nel messaggio di addio.

Salendo di età, spazio a Mats Hummels, che nell’aprile 2025 ha comunicato il ritiro al termine della stagione con la Roma. Campione del mondo nel 2014 con la Germania, Hummels ha chiuso la carriera a 36 anni, dopo oltre quindici stagioni ad altissimo livello tra Borussia Dortmund e Bayern Monaco, vincendo titoli nazionali e diventando uno dei difensori simbolo del calcio tedesco degli ultimi vent’anni. Il suo addio è stato accompagnato da un messaggio semplice: «Che viaggio».

Da Marcelo a Jordi Alba: chi ha cambiato il ruolo

Nel febbraio 2025 è arrivato anche l’addio di Marcelo, uno dei terzini più vincenti della storia del calcio. Il brasiliano ha annunciato il ritiro dopo l’ultima esperienza al Fluminense, chiudendo una carriera leggendaria con il Real Madrid: 25 trofei ufficiali con i Blancos, tra cui 5 UEFA Champions League, 6 Liga e 4 Mondiali per Club. A questi si aggiunge la Copa Libertadores vinta nel 2023 in patria. Un palmarès che racconta la grandezza di un giocatore capace di cambiare per sempre il ruolo di terzino sinistro.

A ottobre 2025 è stata poi l’Inter Miami ad annunciare che Jordi Alba avrebbe chiuso la carriera al termine della stagione MLS. Lo spagnolo ha lasciato il calcio dopo una lunga esperienza tra Valencia e Barcellona, dove ha vinto 6 campionati spagnoli, 5 Coppe del Re e la Champions League 2014/15, oltre all’Europeo 2012 con la Spagna. Negli Stati Uniti ha aggiunto nuovi trofei alla sua bacheca, confermandosi decisivo anche lontano dall’Europa.

Da Mertens in poi: il peso degli addii

Il 2025 ha segnato anche uno degli addii più emotivi per il calcio italiano: quello di Dries Mertens. A 38 anni, dopo l’ultima esperienza in Turchia, l’attaccante belga ha annunciato il ritiro dal calcio giocato. Il suo nome resterà legato indissolubilmente al Napoli, club di cui è il miglior marcatore di sempre con 148 gol ufficiali. Arrivato come esterno offensivo, Mertens si è reinventato nel tempo, diventando il volto tecnico ed emotivo di un’intera era azzurra.

“Napoli sarà sempre casa mia”, ha scritto nel messaggio di addio. Nel corso dell’anno hanno salutato il campo anche Pepe Reina, che ha chiuso la carriera a 42 anni dopo 26 stagioni tra i professionisti, e Steve Mandanda, campione del mondo 2018 con la Francia.

Busquets e Messi con la maglia dell’Inter Miami (Imago)

Sergio Busquets, il silenzio che ha fatto scuola

A chiudere l’album, non per età ma per significato, uno degli addii più simbolici dell’intero anno: quello di Sergio Busquets. Il centrocampista catalano ha annunciato ufficialmente che si ritirerà al termine della stagione MLS 2025 con l’Inter Miami, dopo aver conquistato anche negli Stati Uniti un titolo nazionale. Con il Barcellona ha vinto 32 trofei ufficiali, mentre con la Spagna è stato protagonista del Mondiale 2010 e dell’Europeo 2012.

Busquets non è stato un giocatore da copertine, ma il punto di equilibrio di una delle squadre più dominanti della storia del calcio. Cresciuto alla Masia e lanciato da Guardiola, ha insegnato che il gioco può essere controllato con l’intelligenza, il posizionamento e la lettura prima ancora che con la corsa. “Sono stati quasi vent’anni incredibili”, ha detto nel video di addio. Ed è forse questa la sintesi perfetta del 2025: non solo la fine di grandi carriere, ma la chiusura di un modo di intendere il calcio. Gli applausi finiscono, le luci si spengono. Le immagini, quelle no. Quelle restano. Sempre.

A cura di Mariapaola Trombetta.

Redazione

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