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Patrick de Paula, dalla favela al gol vittoria del Paulistao

Il Palmeiras ha vinto la finale del campionato paulista contro il Corinthians. Dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, con i gol dell’ex Milan, Luiz Adriano, e di Jô, il Verdão ha conquistato il primo titolo post coronavirus, dopo 12 anni dall'ultima volta. Solo 10 partite tra i professionisti e la rete in semifinale contro la Ponte Preta, a realizzare il rigore decisivo è stato Patrick de Paula, con un tiro dal basso verso l’alto finito sotto l’incrocio dei pali. Imparabile per Cassio. E pensare che tre anni fa, il centrocampista classe 1999 giocava a livello amatoriale nel Cara Virada nel torneo delle favelas di Rio de Janeiro.

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PK, come è stato soprannominato, è cresciuto nel quartiere di Campo Grande, in un’abitazione che doveva condividere con i suoi due fratelli, una nipote e suo cognato. Un’infanzia difficile comune a tanti suoi concittadini. I primi calci al pallone però non li ha tirati sul parquet del futsal come tanti suoi connazionali, ma in un campo di terra battuta nel quartiere di Santa Margarida, nella zona ovest di Rio. Fu nella Copa Favelas del 2016, all’età di 17 anni che venne scoperto dagli scout del Palmeiras e adesso è titolare nella squadra allenata dall’ex ct verdeoro Vanderlei Luxemburgo. "Patrick arriva dal campionato delle favelas. Immaginate da dove viene. Ha visto ovunque gente sparare, quindi si preoccupa solo di giocare a calcio. Oggi, questo ragazzo non ha paura di niente". L’ex allenatore del Real Madrid ha giustificato così la scelta di puntare su di lui, inserendolo nella stessa formazione dei vari Vitor Hugo, Felipe Melo, Gustavo Gomez, Bruno Henrique e Luiz Adriano. Tra l’altro, con il suo inserimento a centrocampo per dare maggior qualità alla manovra, l’ex Inter e Juventus è stato arretrato in difesa.

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Già paragonato a Pogba e Ramires per la fisicità abbinata alla qualità del suo mancino, Patrick si ispira a Busquets e De Jong nella sua posizione. Nei soli due anni nelle giovanili del Palmeiras ha vinto 8 titoli e si è trasformato da centrocampista offensivo in mediano. Ad inizio 2020 è stato promosso in prima squadra e durante la pandemia è stato blindato dal club, tanto che il suo rinnovo è avvenuto sul divano di casa. Prolungamento fino al 2024 con annullamento della clausola rescissoria da 100 milioni di euro che era stata inserita al momento del primo contratto. Adesso chi vorrà acquistarlo dovrà trattare direttamente con il presidente Galiotte.

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Di Mattia Zupo