A tutto Shevchenko: “Al Milan grande grazie a Zaccheroni. Cesare Maldini? Lo chiamavo papà”
Andrij Shevchenko è da qualche giorno ufficialmente il nuovo commissario tecnico dell’Ucraina, che spera di risollevare dopo la scottante parentesi di Euro 2016, che ha visto la squadra uscire al primo turno senza fare neanche un punto. Un’emozione nuova per Sheva, che torna nel calcio dopo averlo lasciato da calciatore quattro anni fa.
Di questo aspetto, di Milan e di molto altro, ha parlato lo stesso ex attaccante rossonero in un’intervista concessa all ‘Equipe’: “Quello del ct è un ruolo che mi avevano già proposto nel 2012, ma non ho accettato perché ero stanco, avevo bisogno di tempo. Volevo acquisire esperienza prima di essere da solo. Oggi lo sono, dopo due e mezzo a studiare tante squadre, allenatori e ottenere il mio diploma a Kiev. I miei modelli? Lavorare con grandi allenatori è stata una bella una bella esperienza. Lobanovski? Da lui ho imparato la disciplina, l’organizzazione e il senso del sacrificio, era freddo coi giocatori, ma teneva il gruppo così”.
Dai modelli di casa a quelli azzurri: “Con Zaccheroni mi sono adattato al calcio italiano. Mi ha insegnato a migliorarmi sia come uomo che calciatore. Grazie a lui sono diventato importante al Milan. Maldini? Quand’è arrivato, eravamo messi male. Mi ha lasciato un gran ricordo, gran bella persona. Ancelotti è forte per costruire gioco, per creare rapporto con i suoi calciatori. Ha una grande capacità di sorprendere”.
E infine una battuta su un altro allenatore emergente, che ha già alzato la Champions: “Non conosco personalmente Zidane ma penso che tutto il tempo al fianco di Ancelotti gli abbia fatto bene. Ha dato un segnale a tutti”.