'Butta la palla fuori', entra Andrea Favilli: il debutto e sessanta secondi di felicità

'L'emozione non ha voce', canta Celentano. E nemmeno durata. Basta un minuto, una manciata di secondi perché una giornata diventi indimenticabile. E' il 93' di Frosinone-Juventus, Buffon urla ai compagni 'Buttate la palla fuori!'. Lì a bordo campo, infatti, c'è un ragazzino che scalpita per fare il suo esordio in Serie A. La palla esce dal campo, si alza la lavagnetta luminosa: esce Morata, entra Andrea Favilli. Un minuto dopo il fischio finale, non importa. L'esordio, l'emozione di giocare con Gigi e la Joya, di essere là in mezzo. Spalle larghe, fisico possente, viso sbarbato e soprattutto tanta voglia di 'spaccare il mondo'. Eccolo Andrea Favilli. Cresce nella Polisportiva Zambra, società dilettantistica di Cascina (provincia di Pisa). La stessa nella quale, peraltro, si sono formati Diego Fabbrini e Cristian Amoroso. Poi nel 2012 la chiamata del Livorno. Favilli, classe '97, viene aggregato agli Allievi Nazionali: il ragazzo promette molto bene. Fisico importante, piedi educati e gran senso del sacrificio. Viene anche convocato in prima squadra, ma non debutterà mai con la maglia amaranto. A volte il destino... Un destino bianconero. Che personalità, il ragazzo! Segna al debutto in Youth League contro il Manchester City. E da lì non si ferma più. Arriva in doppia cifra nel campionato Primavera, 2 gol in Coppa. Un paio di convocazioni in prima squadra, ma niente. Quell'esordio proprio non voleva arrivare. Fino ad oggi, sessanta secondi di felicità. Giusto in tempo per festeggiare la quattordicesima vittoria consecutiva della Juventus.  Da una Joya all'altra. Lui di Pisa, con un livornese come Allegri. Coincidenze, emozioni e un nuovo talento a disposizione dell'allenatore. In barba alla carta geografica...