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Data: 13/11/2016 -

Amatrice nel cuore e quella prima maglia di Totti...​ Presidente e ds raccontano il Trastevere Calcio

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Nel cuore di Roma c'è un altro cuore che batte. Quello di un club antico, perché nato nel 1909. Unito, perché la squadra è rimasta tale anche senza allenatore. Forte, perché le macerie non gli hanno impedito di continuare a battere. Anche dopo il 24 agosto. “La squadra si è riunita in ritiro pre-campionato proprio ad Amatrice alla fine del luglio scorso”. Le parole sono quelle di Pier Luigi Betturri, presidente del Trastevere Calcio, che ha vissuto in prima persona il sisma di due mesi fa. “Sia io che l'allenatore, Sergio Pirozzi, quella notte eravamo lì. La mattina dopo ci siamo visti e salutati dalla cima delle macerie dove stavamo prestando aiuto, insieme ai soccorsi”, ha raccontato a GianlucaDiMarzio.com. Sì, perché Pirozzi oltre ad essere il sindaco di Amatrice è anche l'allenatore del Trastevere, dal 2014. E lo è tuttora (è Gardini, il secondo, che fa le sue veci), anche se da quel giorno non è più tornato in panchina. Con questa squadra ha vinto un campionato d'Eccellenza, ora però è vicino alla sua gente. Anche se i suoi ragazzi e il suo club hanno aiutato lui, Amatrice e le popolazioni del centro Italia in tanti modi.

#AmalAmatriceAmala. Proprio sabato scorso c'è stata un'altra manifestazione Trastevere-Testaccio, per raccogliere fondi e lunedì prossimo la squadra andrà ad Amatrice, per ritornare lì e a quell'Hotel Roma che adesso non c'è più ma che aveva ospitato in estate la squadra in ritiro. La commozione, il coinvolgimento è tanto ed evidente, “come quando Pirozzi è venuto a trovarci: in parecchi avevamo le lacrime agli occhi”, ha ricordato ancora il presidente.


Quel sisma ha cambiato molte vite, ma la voglia di dare una mano è stata così forte da far promuovere al club un'altra iniziativa ancora, prendendo spunto anche dalla generosità di una fetta del passato del Trastevere. Quando si chiamava 'Smit Trastevere', negli anni '80, questo club ha visto crescere un giovanissimo Francesco Totti. Era la stagione 1985/86 e il futuro capitano della Roma firmava il suo primo contratto. “Sì era giovanissimo quando ha giocato in squadra, per due anni. Col terremoto di Amatrice, abbiamo chiesto alla Roma e a Totti l'autorizzazione di poter ristampare e riprodurre la maglia di Totti della Smit; anche lì indossava la 10, e a giorni nel nostro store saranno vendute queste maglie con impresso sul davanti Smit Trastevere e dietro il numero 10 con il nome di Totti ovviamente”. E il ricavato delle vendite sarà destinato alle popolazioni del centro Italia.


Il campionato finora sta dando soddisfazioni e l'ultima – vittorie a parte – è rappresentata dal bel gesto dei tifosi del Bisceglie, nella trasferta della settimana scorsa, quando hanno esposto uno striscione in favore di Pirozzi, allenatore del Trastevere e sindaco di Amatrice: “Per ringraziarli del bellissimo striscione, daremo ospitalità a 10 tifosi del Bisceglie per la prossima partita. E' stata una pagina di sport molto nobile”, ne è sicuro il presidente. Sì, questo cuore batte, immerso dentro Villa Pamphili, e nessuno può dire se proprio gli eventi di agosto abbiano dato una spinta in più alla squadra. “Noi siamo partiti per consolidare la categoria, per rimanere in Serie D – ha affermato il ds del Trastevere Calcio, Andrea Calce, ai nostri microfoni -. Se continuiamo a crescere come stiamo facendo possiamo essere una mina vagante perché abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti. Siamo una squadra giovane ed ha bisogno di crescere”. Anche se ci sono alcuni elementi che secondo il ds potrebbero calcare già i campi della Lega Pro: da Panìco (“Un 96' più bravo non l'ho visto”), al '99 Caruso, fino a Radaelli, Lorusso, Vendetti, Menichetti, Riccucci preso dal Chieti, e Pace classe '95, ex Primavera Lazio. “Non capisco come osservatori di Lega Pro non vengano a visionare giocatori come questi. Comunque noi ci siamo rimboccati le maniche, mister Gardini è eccezionale. Il gruppo ha reagito bene e si sta confermando sereno nonostante tutto quello che è successo. E' un gruppo che è anche maturato”. Cuore in campo e testa fuori, insomma. E l'augurio più grande che il ds può fare ai suoi è “che restino umili, perché la vita può riservare cose brutte, l'abbiamo visto. E il calcio è un mestiere bellissimo”.



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