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Vinci il Mondiale e poi esci: la maledizione dei campioni in carica

L’equazione è talmente precisa da risultare inquietante. Chi vince il Mondiale quattro anni dopo è destinato ad uscire ai gironi. Oggi è arrivata l’ulteriore conferma: Germania campione in Brasile e oggi eliminata dalla Corea del Sud. Zero a due contro Son e compagni e per la prima volta nella sua storia la nazionale tedesca ha abbandonato al primo turno una Coppa del Mondo. E la striscia di campioni delusi si allunga a dismisura se si guarda indietro. A partire dal 2002, quando la Francia vittoriosa nel ‘98 nel Mondiale di casa, ottenne un solo punto arrivando ultima nel suo raggruppamento.

Un filone negativo interrotto solo dal Brasile, che dopo aver vinto nel 2002 è riuscito a superare il girone quattro anni più tardi uscendo poi con la Francia ai quarti di finale. E’ il 2010 però l’anno più triste, quello che ha visto capitolare l’Italia in Sudafrica dopo il trionfo in Germania. Due pareggi e una sconfitta contro Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia e ultimo posto nel girone. Stessa sorte capitata alla Spagna dei miracoli, quella dell’Europeo e del Mondiale vinti consecutivamente. L’hanno definita una delle nazionali più forti di sempre, ma nemmeno Iniesta e compagni sono riusciti a sfuggire alla triste regola dei campioni in carica.

Un epilogo già scritto che ha coinvolto anche la squadra di Loew, che sembrava quasi aver esorcizzato il tabù con il gol di Kroos allo scadere contro la Svezia. Ma la maledizione si è rifatta avanti con le vesti di Corea del Sud e Svezia, che dopo aver eliminato l’Italia nel preliminare ha sbattuto fuori i tedeschi ai gironi. Troppe aspettative o troppo appagamento? Difficile capire le cause che hanno portato quasi tutte le nazionali campioni a steccare nell’edizione successiva negli ultimi anni. Una cosa è certa, ora è difficile parlare solo di casualità.