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Pisa, Vaira: “Salvarci sarebbe come vincere il Mondiale”

Le parole del direttore sportivo del Pisa Davide Vaira nel media-day del club nerazzurro. 

Il Pisa è tornato in Serie A e si è regalato un mercato ricco di giovani interessanti e giocatori di grande esperienza.

In copertina gli arrivi di Cuadrado (LE SUE PAROLE) e Albiol, ma grande attenzione è catturata anche dalle trattative concluse positivamente per Akisanmiro, Aebischer e Stengs.

Tra calciomercato, calcio giocato e tanto altro è Davide Vaira a parlare a margine della giornata dedicata al media-day del Pisa.

Di seguito le parole del direttore sportivo ai microfoni di Sky Sport.

Pisa, Vaira: “Ora deve parlare il campo”

Vaira ha aperto parlando del lavoro svolto dalla società sul mercato: “È stato un mercato faticoso, però anche molto stimolante. Era per noi il primo in Serie A dopo 34 anni, ci siamo confrontati con un livello diverso, però questo ci ha fatto crescere. Tutti i miei colleghi sono soddisfatti, dicono di aver raggiunto gli obiettivi. Io non lo dirò, deve essere il campo a parlare. La linea che volevamo tenere l’abbiamo tenuta. Abbiamo messo giocatori con partite in nazionale, nelle coppe. Questo era un obiettivo. L’altro era di inserire giocatori che avessero un potenziale importante da sviluppare. Vural, Lusuardi, Mbambi, Maucci, Lorran. Quindi dare continuità a un gruppo storico, alcuni sono a pisa da più stagioni. Nelle prime partite hanno dimostrato i ragazzi che con la testa giusta in questa categoria possano stare bene. C’è stato innesto di esperti, di giovani con potenziale e confermare il gruppo”.

Sugli obiettivi mancati: “Non tutti i mali vengono per nuocere. Se siamo reattivi, dopo non aver preso Troilo abbiamo preso Albiol e Giovanni Bonfanti. Due invece che uno. Raul ha usato la prima settimana per rimettersi in moto. Sicuramente porta esperienza, leadership e carisma come hanno già fatto Cuadrado, Aebischer e Scuffet. Per Aebischer è stata la trattativa più complessa. Per il livello di giocatore che è, è stata una trattativa che ha visto a un certo punto l’importante inserimento di un’altra squadra di A. Alla fine ha scelto il ragazzo in maniera convinta. Poi tutte son state lunghe, Lorran ci lavoravamo da mesi. Lusuardi ci lavoravamo tanto. Cuadrado è stata rapida. In 48 ore ci ha dato la risposta, dopo tre giorni era a Pisa. Avere questi giocatori portano ad alzare il livello in tutti i sensi. Non so se ha vinto più Albiol o Cuadrado, sicuramente sono due giocatori vincenti e gente come loro porta sicuro mentalità, che è quello di cui abbiamo bisogno”.

Calvin Stengs (credit: www.pisasportingclub.com)

Pisa, le parole del ds Vaira

Il direttore sportivo ha proseguito: “Eravamo una squadra molto fisica già l’anno scorso ed è stato fondamentale per la nostra vittoria perché oggi il calcio va dietro queste caratteristiche. Siamo soddisfatti anche per aver centrato questo obiettivo. Gilardino? Siamo veramente contenti di quello che ci sta dando, sta confermando tutto quello che abbiamo intravisto in lui nelle prime chiacchierate. È un allenatore giovane, che dimostra tanta ambizione e che farà secondo me una grande carriera. Ha fame ma anche grande umiltà, si fa voler bene ed è anche un bravissimo comunicatore: credo sia perfetto per le caratteristiche che cercava il Pisa“.

Su Stengs, dichiarato: “Ci siamo arrivati tramite rapporti con il giocatore. Deve ritrovare un po’ di condizione fisica, ma potenzialmente è un giocatore incredibile. Potrà alzare il livello qualitativo davanti”.

Ha concluso spiegando gli obiettivi del club nerazzurro: “Noi dovremo soffrire, ci confrontiamo con 19 club di altissimo livello. Abbiamo cercato di fare del nostro meglio ma siamo stati chiari fin da subito: mantenere la categoria sarebbe come vincere il Mondiale. Dobbiamo cercare di riuscirci perché stabilizzarci in A potrebbe essere la partenza di un ciclo importante. Sappiamo però che sarà dura, lo abbiamo visto nelle prime due giornate“.

Lorenzo Vero

Nato all’ombra della Torre Pendente nel giugno del 2000 e studente di Informatica Umanistica. Bastian contrario per natura, ho iniziato a seguire il calcio perché ai miei genitori non piaceva. Sin da quando ero un bambino riempio la testa dei miei amici con aneddoti calcistici di ogni genere. Con gli anni, assieme alla barba, è cresciuta anche la mia passione per questo gioco. L’obiettivo adesso è quello di raccontare in modo veritiero (con il cognome che mi ritrovo…) e appassionante anche la meno appetibile delle partite.

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