Con la doppietta nell’ultimo turno di Serie A contro il Milan, Giacomo Raspadori è diventato il personaggio del momento. Bolognese classe 2000, è entrato nel Sassuolo a 9 anni e non ha mai indossato altre maglie. “Mia madre e mio nonno mi accompagnavano fino al pulmino per andare a fare allenamento – ricorda sulle pagine della Gazzetta dello Sport. Non è mai stato un sacrificio, la passione era ed è enorme. Il sogno più ricorrente era riuscire a diventare calciatore”.
I due gol realizzati a San Siro nell’ultimo turno di campionato, invece, Raspadori non li aveva sognati tante volte. “Questa è una cosa talmente grande che la sogni raramente. Sono davvero felice perché il Sassuolo ha vinto”.
Un gol di destro e uno di sinistro. Ma a lui poco importa, è tutto frutto di un allenamento da bambino. “Ero tutto mancino, anche per scrivere. Mio fratello maggiore era destro e non sopportavo questa differenza. Così ho cominciato a imitarlo e adesso scrivo con la destra e calcio con entrambi i piedi. È un vantaggio importante anche nello smarcamento per prendere i difensori di sorpresa”.
L’attaccante neroverde conclude con una battuta sul prossimo europeo con la maglia della Nazionale U21. “Siamo un grande gruppo. Non partiamo da favoriti ma vedremo cosa succederà con il passare della partite, noi daremo sempre il massimo. Io e Kean coppia d’attacco? Sarebbe bellissimo, tra l’altro siamo complementari”.
L’intervista completa sulle pagine della Gazzetta dello Sport
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