Nella notte di Doha Luis Enrique gli ha affidato le redini della porta, scelta rivelatasi proficua e dunque decisiva per il successo parigino. Safonov ha dimostrato tutta la sua preparazione e sangue freddo dal dischetto, respingendo quattro tentativi del Flamengo, rispettivamente di Saul, Pedro, Pereira e Araujo, aiutandosi anche con appunti studiati in precedenza e custoditi nell’asciugamano.
Arrivato a Parigi nel 2024 dal Krasnodar con l’etichetta di vice di Gianluigi Donnarumma, poi passato in estate al Manchester City, il portiere classe ’99 è riuscito a trovare spazio e continuità in un momento alquanto delicato per le gerarchie del PSG. La finale vinta contro il Flamengo aveva rafforzato la sua candidatura come alternativa credibile a Chevalier, anche se il rapporto tra i due non è apparso dei più distesi dopo la partita.
Ora però, lo stop forzato potrebbe congelare tutto. Saranno quattro le settimane ai box che rallenterebbero di fatto una crescita evidente e che rimetterebbero in discussione le scelte dell’allenatore spagnolo, soprattutto nel breve periodo.
A cura di Mattia De Pascalis
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