Sono giorni delicati per il futuro del Pescara. Dopo la sconfitta contro il Chievo all’ultimo minuto, la squadra biancazzurra dovrà affrontare il playout contro il Perugia. Un’ultima possibilità per ottenere la salvezza, che però potrebbe scomparire nel caso in cui venissero restituiti uno o due punti al Trapani, nella sentenza fissata giovedì 6 agosto alle 15,30 al Coni.
“È inutile scrivere le regole se poi non vengono rispettate e non viene applicata la relativa sanzione. Se dovessero essere restituiti i punti allora mi sentirei in diritto di non pagare gli stipendi” parla così il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, al Corriere dello Sport.
La società siciliana sostiene di aver avuto un ritardo negli stipendi a causa della pandemia. “Non c’entra niente il Covid, sia perché si tratta degli stipendi di gennaio e febbraio, sia perché a marzo la Lega di B ha provveduto ad anticipare risorse a tutti i club proprio per fronteggiare l’emergenza: 19 hanno pagato regolarmente, una no”.
E aggiunge: “Se il Trapani aveva già delle difficoltà precedenti, beh, ancora peggio, visto che nel mercato di gennaio ha operato ben 10 innesti. Ergo, campionato falsato, visto che ha rinforzato la rosa e non poteva permetterselo: pretendo il rispetto delle regole. Mi aspetto la conferma della sanzione, ogni verdetto diverso sarebbe surreale”.
L’intervista completa è disponibile nell’edizione odierna del Corriere dello Sport
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