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Noisefeed Injuries, in un database tutti gli infortuni dei giocatori

“Non vogliamo stroncare la carriera di nessuno. Siamo a supporto del club e del giocatore stesso”. Nicolò Cavallo, CEO di Noisefeed Injuries, ai microfoni di gianlucadimarzio.com, ci tiene subito a sottolinearlo.

Imprenditore, 35 anni, da Chiavari. La Silicon Valley italiana della tecnologia applicata al calcio. Lì dove dopo Wyscout, la piattaforma leader per lo scouting dei giocatori, è nata da pochi mesi anche Noisefeed. Un Wyscout, ma degli infortuni: “Abbiamo 400mila giocatori presenti, 100mila infortuni mappati e 30 competizioni monitorate”. Il più grande database al mondo sullo storico degli infortuni e lo studio dell’integrità fisica dei calciatori professionisti: “E crescerà ancora. Dopo Europa, Sud e Nord America, vogliamo coprire anche l’Africa”.

L’idea è nata durante la pandemia grazie a un lungo brainstorming che ha coinvolto direttori sportivi e capi scout in dei focus group virtuali: “Siamo partiti da un bisogno, ci siamo chiesti cosa mancasse realmente. WyScout e altri competitors hanno colmato la conoscenza delle skills tecniche del giocatore, ma nessuno era ancora in grado di dirti tramite dei dati concreti cosa si fosse fatto, quanto e quando è stato fuori. Eppure ogni estate ci sono trasferimenti per un valore di 3 miliardi con scelte che incidono sull’asset societario”. 

Il successo non è tardato ad arrivare. Entrato sul mercato a novembre, il prodotto oggi vanta un portafoglio complessivo di 60 clienti in Italia e in Europa: “Il primo in assoluto a scommettere su di noi è stato l’Everton, e a breve saranno parte del business anche Roma e Monza”.

Noisefeed, per ogni infortunio un avatar e quindici parametri

Ma come avviene l’aggiornamento live dei dati? Dietro Noisefeed Injuries un software interno e un team di 25 analisti: “Ogni singolo problema fisico viene descritto in profondità, seguendo quindici diversi parametri. Partiamo dal dato, poi analizziamo video, bollettini ufficiali, media verticali e canali social. Le informazioni che matchiamo ci permettono di capire anche se l’infortunio è avvenuto in maniera diretta o indiretta”.

Il tutto in modo intuitivo, soprattutto grazie a un particolare avatar in grado di racchiudere la storia clinica del giocatore: “Si colora in base alla quantità e alla durata degli infortuni, evidenziando le aree più soggette o quelle mai colpite. Pensate a una trattativa di calciomercato in albergo, basta un colpo d’occhio per farsi un’idea”.

Proteggere gli investimenti del club inserendosi nel processionale decisionale, ma non solo. Noisefeed si rivolge anche a dipartimenti medici, fisioterapisti e preparatori atletici: “Spesso i giocatori non si ricordano neanche cosa hanno avuto in passato. E invece per un preparatore è fondamentale: conoscendo la loro storia – sottolinea Cavallo – si possono personalizzare anche i carichi di lavoro”.

Covid, Cavallo: “Anche per noi impossibile prevedere i danni”

Con effetti positivi sull’atleta e il club. Soprattutto in una stagione in cui si gioca senza sosta e gli infortuni diventano un fattore: “Da quando l’Inter è passata in testa, Milan e Juventus hanno avuto più del doppio degli infortuni. Se i nerazzurri hanno allungato in classifica, oltre ai meriti sportivi, anche quest’aspetto ha inciso”.

Problematiche fisiche, a cui purtroppo si è aggiunta dallo scorso anno la pandemia: Il Covid-19 lo abbiamo tracciato e monitorato, ma è impossibile dire già da ora se avrà un impatto o meno sul giocatore. Intanto raccogliamo i dati per diventare un punto di riferimento anche qui”.

In un calcio in cui i Big Data sono diventati ormai sempre più cruciali (IL CASO DE BRUYNE), il consenso ottenuto dalla piattaforma non sorprende: “Avendo già alle spalle una storia di successo come quella di WyScout, le prime soddisfazioni le abbiamo avute in Italia. L’interesse però è stato notevole anche all’estero: dalla Federazione Portoghese al Benfica, passando per Lipsia e Zenit. In pochi mesi abbiamo già raggiunto ottimi risultati”.

Euro 2020 il prossimo obiettivo: “In settimana incontreremo la FIGC. Vogliamo consentire alle Federazioni di raccogliere informazioni molto complesse in un arco temporale ristretto”. Migliaia di cartelle cliniche tutte in un unico luogo: la nuova frontiera del calcio.

Gabriele Candelori

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