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Mondiale per Club, 10 anni dall’ultima vittoria di un club non europeo

La finale dell’Italia agli Europei, le Olimpiadi di Londra e la profezia dei Maya. Bisogna risalire al 2012 per trovare l’ultima vittoria al Mondiale per Club di una squadra non europea. Se nell’edizione conclusasi da poco il Chelsea ha trionfato, non aveva avuto la stessa sorte 10 anni fa quando dovette cedere contro il Corinthians. 

Quando Paulinho sconfisse Hazard e compagni

I brasiliani, vincitori della Copa Libertadores ai danni del Boca Juniors di Riquelme (alla sua ultima finale con la maglia degli Xenezeis), arrivarono in finale nel Mondiale per Club battendo l’Al Ahly. I Blues, detentori a sorpresa della Champions League, si presentarono con giocatori del calibro di Lampard, Torres ed Hazard. Ma dall’altro lato del campo, Paulinho, ai tempi promesso sposo del Tottenham, diede una lezione ai suoi futuri rivali. Un gol dell’ex Bayern Monaco Guerrero decise la gara facendo rimandare la festa del Chelsea di 10 anni. (QUI la gallery di tutte le big d’Europa cadute nelle varie edizioni della competizione)

 

La crisi del calcio sudamericano

Corsi e ricorsi storici per il calcio brasiliano. Nell’ultima edizione si sono fatti sfilare un’altra occasione di rivalsa con il Palmeiras sconfitto dai londinesi a tre minuti dai rigori. Se in Copa Libertadores stanno dominando negli ultimi anni, nel Mondiale per Club la storia è ben diversa. Una crisi che va estesa a tutto il sistema sudamericano, l’unico a fronteggiare quello europeo nella storia della competizione. Un aspetto che però anch’esso sta cambiando. Anche gli altri continenti hanno alzato l’asticella portando qualche squadra in finale, come i messicani del Tigres e gli arabi dell’Al-Ain. 

 

Il dominio europeo

Di questa situazione di stallo con il Sudamerica non brillante come un tempo ed il resto del mondo in sviluppo, ne approfittano le super potenze europee. Non che servisse qualche tipo di aiuto, ma la strada si sta facendo sempre più agevole. Ogni anno si rivelano sempre più attrezzate e preparate a partite del genere. La predominanza del Vecchio Continente non si impone sempre con fermezza (basti guardare la finale tra Chelsea e Palmeiras). Ma nel momento clou, i vincitori della Champions League si rivelano più incisivi.

Filippo Rocchi

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