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Massimo Coda, da promesso sposo al Monza a trascinatore del Lecce

Una partita che può valere una stagione. È non è retorica, perché davvero Monza e Lecce si giocano tutto in 90 minuti. Ultima chance per i biancorossi per raggiungere la promozione diretta, occasione ghiottissima per i giallorossi di togliersi di torno una delle pretendenti a quel secondo posto che fa gola anche alla Salernitana terza in classifica.

Giri di mercato, incroci e storie tra queste tre squadre. Tutte accomunate da un solo giocatore: Massimo Coda. Un attaccante da 22 gol in stagione, che sta facendo le fortune del Lecce ma che si è consacrato a Salerno e che sarebbe potuto finire al Monza in estate.

 

 

L’Ispanico al Monza

Rewind. È l’estate 2020 e Massimo Coda dopo aver vinto il campionato con il Benevento decide di non rinnovare il suo contratto con i giallorossi e di rinunciare a una serie A conquistata sul campo.

L’Ispanico – così era soprannominato a Benevento – fa gola a tante squadre, soprattutto ai biancorossi che stanno allestendo una rosa per puntare alla promozione in Serie A e che fiutano l’affare a parametro zero.

I contatti si allacciano e proseguono fino a una cena a Milano tra Coda e Galliani, con la promessa di chiudere e di porre le firme sul contratto entro qualche giorno. Ma la firma non arriva.

 

 

“Colpa” di altri due profili che interessano molto ai biancorossi, Christian Gytkjær e la promessa della Dinamo Zagabria Antonio Marin. Il danese e il croato superano l’attaccante di Cava de’ Tirreni nel grado di preferenze del Monza e arrivano in Brianza. I due, ovviamente, escludono l’altro, con Coda ancora alla ricerca di una squadra.

L’oro di Lecce

La storia recente è nota a tutti, con il Lecce di Pantaleo Corvino che lo strappa alla concorrenza e regala a Corini quello che ad oggi è il miglior attaccante della categoria. Se i giallorossi sono in zona promozione diretta tanto lo devono a lui, il capocannoniere del campionato che non si fa pregare quando il suo allenatore gli chiede di essere il primo stopper, andando a pressare il possesso avversario.

 

 

Scelte fatte in estate che potrebbero condizionare l’esito di un’intera stagione. Tutto in novanta minuti. E chissà se a Monza qualcuno starà pensando che quello che oggi sarà il loro peggior nemico, avrebbe potuto essere il loro miglior amico.

Andrea Campioni

Nato nel ’96 e cresciuto in una sala stampa. Iniziai a giocare a calcio ma ben presto mi fecero capire che non sarebbe mai diventato il mio lavoro. Piedi storti e mano ferma, così decisi di cambiare lavoro. Chirurgo? No, giornalista. Penna, tastiera o microfono poco importa, l’importante è raccontare storie.

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