Interviste e Storie

Marocco, da Yassine a Maamma: i talenti da seguire nella finale del Mondiale U20

L’esultanza del Marocco U20 (IMAGO)

Il Marocco sogna il Mondiale U20: ma quali sono i migliori talenti da seguire nella finale contro l’Argentina?

Il Marocco sogna in grande, a partire dai giovani. La finale del Mondiale U20 raggiunta dopo aver battuto ai calci di rigori la Francia consolida uno dei momenti migliori della storia dei Leoni dell’Atlante, dopo la semifinale raggiunta in Qatar nel 2022, in vista della Coppa d’Africa da giocare in casa tra pochi mesi.

La Nazionale di Ouahbi è tra le grandi sorprese in Cile. Dopo aver vinto il girone davanti a Spagna e Brasile, il Marocco ha eliminato prima la Corea del Sud, poi gli USA di Benjamin Cremaschi e infine la Francia di Andréa Le Borgne.

La stella più luminosa è senza dubbio quella di Gessime Yassine, ala di proprietà del Dunkerque, club di Ligue 2. Il classe 2005 è stato vero trascinatore del Marocco al Mondiale U20, con 2 gol e 3 assist ma anche tante giocate di qualità, venendo premiato come MVP sia contro la Spagna che contro il Brasile. Nei quarti di finale contro gli USA, Ouahbi lo ha schierato nell’inedita posizione di punta, insieme a Zabiri. Risultato? Gol e semifinale guadagnata, con il sogno di ripetersi anche in finale.

Chi punta a mettere le mani sul trofeo è Othmane Maamma, esterno del Watford, capitano del Marocco U20. Cresciuto nel settore giovanile del Montpellier, con cui è arrivato anche a debuttare in prima squadra, ha servito tre assist in cinque presenze. Ma non solo: il gol in rovesciata contro il Brasile è senza dubbio tra i candidati al premio per il gol più bello del torneo. E le sue prestazioni non sono passate certo inosservate neanche in casa Hornets, come dimostrano le dichiarazioni di Valon Behrami, assistente delegato degli Hornets: “Ci rende estremamente orgogliosi perché abbiamo lavorato sodo con lui. Siamo molto contenti dei passi che sta facendo giorno dopo giorno, e da quando è venuto qui è cambiato moltissimo. Se si lavora sodo, si ottengono i risultati. Questo è ciò che sta accadendo in questo momento a Maamma“.

Dal Foggia al Cile, Byar decisivo nella semifinale contro la Francia

C’è anche un po’ di “Italia” nel Marocco finalista al Mondiale U20. Parliamo di Naym Byar, centrocampista classe 2005 di proprietà del Bologna ma in prestito al Foggia. Il suo viaggio iniziò nel settore giovanile del Reims sin dall’età di 9 anni, lasciando Les rouges et blancs dopo 10 stagioni per aggregarsi alla Primavera rossoblù e mettendosi sin da subito in mostra come uno dei migliori talenti del campionato.

È proprio suo il rigore che ha mandato la Nazionale di Ouahbi a 90 minuti dal suo primo storico Mondiale, prima dell’errore di N’Guessan. Ai tempi in Emilia, Thiago Motta aveva elogiato proprio il talento marocchino, aggregato in prima squadra pur senza debuttare: “Può alzare il livello degli allenamenti, l’ho visto anche vincere dei contrasti con dei giocatori nostri. Oltre che lasciarmi molto sorpreso, mi ha reso felice“.

Byar al Mondiale U20 (IMAGO)

Tre portieri per un sogno

La semifinale contro la Francia è già nella storia del calcio marocchino. 120 minuti di alti e bassi…con ben tre portieri in campo per il Marocco. Inizialmente tra i pali c’era andato Yans Benchaouch, portiere del Monaco e titolare nell’intero percorso della sua Nazionale in Cile, sostituito nel corso del secondo tempo per un problema fisico. Al suo posto è entrato Ibrahim Gomis, nel settore giovanile del Marsiglia

Finita qua? Macché. Proprio prima dei tiri di rigore, il CT Ouahbi ha scelto di sostituire il portiere classe 2005 con Abdelhakim El Mesbahi, che aveva stampato sulla sua borraccia i primi piani dei giocatori francesi e un piccolo grafico che indicava dove avrebbero potuto tirare. Risultato? Rigore decisivo parato a N’Guessan e premio MVP nonostante sia rimasto in campo solo pochi minuti. L’importanza di farsi trovare pronti, anche per coltivare un sogno Mondiale. E ora nella notte italiana il Marocco può riscrivere la storia: per farlo servirà battere l’Argentina.

Lorenzo Renna

Nato durante i Mondiali di Corea, lo stesso giorno di Frank Lampard. Ci ho provato prima da calciatore e poi da arbitro, ma ho presto capito che a me lo sport piace raccontarlo più che viverlo in campo. Studio Economia e Azienda Digitale, ma parlo 24 ore su 24 di calcio.

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