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Fusioni, Cantera e Daniele (De) Rossi: River-Boca si gioca a Mantova

Lo scorso anno il Superclasico si è giocato a Madrid per motivi di ordine pubblico. Quest’anno si è spostato ancora più a est. Domenica, infatti, Boca e River si sfideranno a 11.287,81 km da Buenos Aires, e più precisamente al River Stadium di Revere, comune di Borgomantovano, dove in campo ci saranno le squadre di Borgocarbonara (il Boca) e quella di Revere del Po (appunto il River). Strano, ma vero e allora anche in Italia possiamo dire di avere il nostro Superclasico in salsa mantovana visto che i due comuni distano poco più di qualche chilometro dal capoluogo lombardo.

Domenica si scende in campo alle 14.30 sul campo del River, che vorrà vendicarsi dopo la sconfitta (3-1) nella gara di andata giocata a settembre. Si tratta del secondo derby assoluto tra queste due squadre visto che non si erano mai trovate nella stessa categoria ed essendo una delle sfide più sentite, al River Stadium sono attesi più di cento spettatori: un piccolo record.

«È anche merito della vicinanza tra i due comuni e della presenza di molti doppi ex», racconta con il sorriso il vicepresidente del Boca Maurizio La Fata. Lui fa parte della dirigenza oramai da quasi 30 anni, visto che nel 1996 è entrato da consigliere, dal ‘97 al 2000 è stato presidente e dal 2000 in poi è diventato vicepresidente del club fondato nel 1967 dalla fusione dei nomi delle squadre dei due comuni vicini: Borgofranco sul Po e Carbonara sul Po. «E siamo stati dei precursori visto che nel 2019 c’è stata proprio la fusione dei due comuni in quello che oggi si chiama Borgocarbonara».

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Il sogno nel cassetto, però, è quello di andare un giorno a Buenos Aires con tutta la squadra, lì sui luoghi di Boca e River, quelli argentini. «Sappiamo bene che non sarà una cosa semplice, ma intanto mi sono portato avanti perché ho dei parenti a Buenos Aires e quando sono i venuti a trovarmi qui ho anche regalato loro il gagliardetto del mio Boca. Sono tifosi del River in Argentina, ma hanno ugualmente gradito il pensiero». Anche perché il Boca di Baires e quello di Borgocarbonara non hanno nemmeno gli stessi colori sociali.

«Noi siamo rosso-blu», spiega La Fata che poi aggiunge. «Ma come loro abbiamo una lunga tradizione di giocatori. Basti pensare che il nostro allenatore, Alessandro Reggiani, prima di sedere in panchina, ha vestito la maglia del Boca per tanti anni». Nessun sudamericano in rosa e allora i gol tocca farli a Davide Chiavelli, che è tornato a casa quest’anno dopo qualche stagione passata a fare esperienze altrove. 

Quella di domenica non sarò certo una sfida di vertice, visto che il Boca è quarto, staccato dalla capolista Villimpentese, mentre il River è a metà classifica. «Mi auguro che sia una bella giornata di sole visto che tra i nostri tifosi ci sono anche tanti ragazzini del settore giovanile», spiega il presidente del River Enrico Berti, che per strappare la vittoria sul Boca si affida alle idee tattiche dell’allenatore Massimo Mirandola e ai gol di Jodi Stiroli «Attualmente sta giocando e sta segnando: sono due partite di fila che che va a segno».

Ma dicevamo di doppi ex e in particolare ce n'è uno con una storia niente male. Sì, perché si chiama Daniele Rossi, indossa la maglia numero 16 (anche se solo nei tornei estivi) ed è stato una bandiera del Boca. È stato, appunto, perché oggi Daniele (per tutti De Rossi), quando finisce di insegnare educazione fisica ai bambini di una scuola elementare, gioca nel cuore del centrocampo del River. «Ho fatto il settore giovanile nel Boca e poi a 20 sono ho iniziato con la prima squadra. Oggi di anni ne ho 25 e per la prima stagione vesto la maglia del River dopo aver allenato per tanti anni la loro Cantera».

Ma senza dimenticare le sue origini. «Siccome sono nato con la maglia del Boca, diciamo che inevitabilmente con i miei amici siamo tutti un po’ tifosi dell’omonima squadra argentina e seguiamo tutte le loro partite con una certa attenzione». Daniele per De Rossi ha una grande ammirazione, non solo perché gioca a centrocampo come lui. «Ogni italiano penso che lo stimi e poi io, con il nome che porto, lo seguo con maggiore affetto. Ammetto che mi ha fatto sorridere vederlo con la maglia del Boca proprio nell’unico anno in cui io sono andato a giocare col River». Un motivo in più per non perdersi il Superclasico di domenica.

Redazione

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