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Premier League, Lamptey stella in 180 minuti. E il Chelsea già lo rimpiange

È possibile diventare predestinati in appena 180 minuti di Premier League? Evidentemente sì se si guarda la storia di Tariq Lamptey. In Inghilterra, dopo le prime due giornate di campionato, il nome dell’esterno tra qualche giorno 20enne del Brighton è finito su tutti i principali tabloid sportivi. Come? Prima ha servito l'assist per la rete di Trossard contro il Chelsea all’esordio, poi nell’ultimo turno contro il Newcastle ha procurato un rigore e partecipato all’azione del raddoppio.

Una prestazione devastante in cui, dopo aver sfiorato anche il gol, gli sono bastati 58 minuti per essere eletto migliore in campo. Ne avrebbe potuti giocare anche di più, ma quando Potter – l’allenatore del Brighton – ha visto che i Magpies iniziavano a ricorrere alle cattive maniere per riuscire a fermarlo ha preferito sostituirlo per evitare guai. “Era dappertutto, questo ragazzino non ha limiti”, ha detto il compagno di squadra Maupay, che con una doppietta ha indirizzato la gara nei primi minuti. “Lamptey è troppo per il Newcastle”, ha ribadito nel suo titolo il Times. E troppo lo è stato anche per l’esterno avversario Saint-Maximin cui, dopo il fallo da rigore, Steve Bruce ha dovuto cambiare fascia per dargli un po’ di tregua.

Rimpianto Chelsea

Fatta questa premessa, allora è meno complicato capire perché oltremanica il giovane di Hillingdon, borgo a ovest di Londra, sia già indicato da tutti come un astro nascente e soprattutto un grande rimpianto per il Chelsea. Sì perché il Chelsea, che lo aveva accolto nella sua Academy all’età di 8 anni, lo scorso gennaio lo ha lasciato partire verso il sud dell’Inghilterra per circa 3 milioni di euro senza inserire nell'accordo nessuna opzione per riacquistarlo. Un grosso affare per il Brighton che, sfruttando il contratto in scadenza, si è ritrovato in rosa un giovane il cui valore per gli esperti di mercato è già cinque volte superiore.

Non che Lampard – attentissimo al suo vivavio – non si fosse accorto del suo talento, visto che il 29 dicembre scorso aveva già rubato l’occhio al debutto nella rimonta contro l’Arsenal. Ma Lamptey, chiuso da un’altra promessa del calcio inglese come Reece James (QUI LA SUA STORIA), voleva giocare di più e ha colto l’occasione: “Abbandonare il Chelsea non è stato facile, ma il Brighton e Potter possono darmi l’opportunità di diventare il giocatore che penso di poter essere”. Proprio come accaduto post lockdown quando aveva iniziato a far intravedere le sue qualità, scendendo in campo per ben otto partite di fila.

Le caratteristiche

La spinta offensiva e l’attenzione in fase di ripiegamento hanno impressionato anche la leggenda del Liverpool Jamie Carragher che in un tweet ha scritto: “Amo Lamptey”. Curioso come l’attestato di stima sia arrivato dopo che proprio il commentatore nel 2013 aveva etichettato i terzini come “ali d’attacco e centrali di difesa falliti”. Da quel giorno però il calcio è cambiato e l’esterno del Brighton, che gioca anche da quinto di centrocampo, secondo il Telegraph attualmente «incarna l'ascesa e l'essenza del terzino moderno, proseguendo la grande tradizione moderna dei terzini inglesi, accanto a Trent Alexander-Arnold, Reece James e Aaron Wan-Bissaka».

Investitura guadagnata grazie all’abilità di mettere sotto costante pressione la difesa avversaria con la sua rapidità e tecnica, ma anche una grande solidità nel tenere botta in fase di non possesso a dispetto dei suoi 164 centimetri. Il tutto abbinato a un’encomiabile predisposizione al lavoro: “Ho parlato spesso della sua personalità, è uno che non molla mai: vuole soltanto migliorare e apprendere cose nuove”, ha detto di lui l’allenatore Graham Potter. E infatti Lamptey nel post partita ha ringraziato sorridente Carragher, per poi ribadire subito il desiderio di continuare a lavorare a testa bassa.

La corte del Ghana

Nel suo futuro c'è anche una decisione importante da prendere. Il classe 2000, dopo diverse partite ufficiali nelle nazionali giovanili inglesi, ha debuttato di recente in Under 21 nella gara di qualificazione all’Europeo di categoria vinta contro l’Austria. In realtà, essendo i genitori originari del Ghana, da mesi Lamptey sta ricevendo però allo stesso tempo insistenti corteggiamenti dai vertici federali per giocare con il paese africano. Eppure – nonostante la grande concorrenza in quel ruolo – sembra destinato a volersi giocare le sue chances con la selezione dei Tre Leoni. Il modo migliore per continuare a stupire e riempire nuove pagine di giornale. Lamptey è davvero uno che non si arrende facilmente.

Gabriele Candelori

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