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Insigne e l’urlo strozzato. L’errore dal dischetto e le lacrime del capitano

La partita di Lorenzo Insigne in tre fotografie. La prima alla mezz’ora del primo tempo: il Napoli soffre la pressione della Juve di Pirlo, ma ha l’occasione di uscire dalla sua metà campo, la palla arriva al capitano azzurro che inventa per Lozano ma l’urlo si ferma in gola.

Così come si fermerà anche al minuto 80: McKennie travolge Mertens appena entrato in area di rigore, il tiro dagli undici metri però del capitano napoletano si spegne fuori, con Szczesny che era stato beffato. Una doccia fredda, gelata, in una serata che sembra di sorte beffarda per Insigne e i suoi.

La spinta azzurra del finale regalerà agli avversari anche la doppietta finale, con il gol di Morata e allora arriva la terza istantanea del match: Valeri fischia la fine, Lorenzo torna in panchina e scoppia a piangere. Un pianto amaro, già visto prima, che serve ad allontanare i fantasmi di una stagione che sembrava poter svoltare e invece resta al palo. Anzi, a sinistra del palo.

Non è la prima volta, anzi: il napoletano, infatti, non ha mai segnato un rigore contro i bianconeri in carriera (nell’arco dei 90 minuti di gara) confermando una statistica nera che già in passato aveva fatto male ai suoi. Ma il freddo di Reggio Emilia non cambia le cose e confonde i numeri, così come confusi sono gli azzurri che dopo 5’ di recupero si arrendono all’avversario.

Lorenzo, dopo le lacrime, guida il gruppo napoletano sul palchetto della premiazione, si prende a testa bassa la medaglia dello sconfitto e se ne torna dritto negli spogliatoi. Non resterà a guardare la Juve alzare la Coppa, ma penserà ancora a quello che poteva essere il 100° gol di sempre in azzurro e si è invece trasformato nell’incubo di una notte da dimenticare.

Gennaro Arpaia

Nato a Napoli giusto in tempo per salutare Maradona. Il calcio non è stato il primo amore perché alle partitelle tra amici non venivo mai scelto a causa della mia non-classe innata. L'idea fu quella di ritagliarsi uno spazio alternativo, provando a raccontarle. E dopo qualche anno ne ho raccontate tante in giro qua e là. Amo lo sport, le sue storie, gli occhi di chi lo ama. Con Gianlucadimarzio.com dal 2019.

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