Ha rotto il silenzio Zidane. Dopo l'addio improvviso al Real Madrid l'allenatore francese è tornato a parlare, ma non del suo passato e del Real. No, si è confessato e raccontato partendo dalle sfide più difficili dei suoi tre anni al Real Madrid, all'importanza di avere una squadra di campioni e dei suoi tre successi consecutivi in Champions League che hanno riscritto la storia del calcio europeo.
"Di quale delle tre Champions League sono più orgoglioso? Tutte e tre sono state fantastiche e speciali, il coronamento di un sogno. La prima spicca perché è stata la mia primo da allenatore la seconda è stata sia simbolica che intensa. La terza è stata il coronamento delle mie tre stagioni sulla panchina del Real Madrid.
Juventus l'unica squadra a batterci? Il problema è stato che pensavamo di aver già chiuso il discorso qualificazione. Questo è il bello del calcio anche ai massimi livelli. E' importante ricordarsi sempre che un doppio confronto non è mai chiuso fino alla fine, anche se sembra di avere un vantaggio rassicurante. Bisogna evitare qualsiasi calo di concentrazione.
Il Liverpool? E' una squadra che gioca molto in contropiede, che fa tanto pressing ed è velocissima a lanciare i suoi tre attaccanti quando conquista il possesso palla. Inoltre è una squadra che non si arrende mai. Non è stato semplice affrontarla e batterla. Ronaldo e Sergio Ramos due leader? Sì, assolutamente anche se sono diversi. Sergio Ramos è un leader naturale e una grande presenza nello spogliatoio. Cristiano Ronaldo è un leader in campo che ispira i suoi compagni di squadra. Si completano bene.
La lezione più importante di questi tre anni? Quando lavori con giocatori di grande qualità ed esperienza la cosa più importante da fare e tenerli calmi. Questo è quello di cui avevo bisogno quando ero un giocatore, quindi questo è l'approccio che cerco di adottare oggi".
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