"Ho visto De Zerbi in campo e mi è piaciuta la sua filosofia; un ambiente sereno, concretezza, giocatori felici di impegnarsi, convinti del nuovo percorso. Ci vorrà un po’ di tempo per mettere a punto il gioco. Conta il risultato. Lavoriamo per un progetto. Sono soddisfatto, De Zerbi ha cominciato da poco e ha già dato un'impronta da portare avanti fino a memorizzare ogni movimento. L'avvio è promettente, anche se ancora manca la qualità fisica per questo tipo di strategia. Una manovra che con la giusta velocità diventerà letale. A volte siamo nemici della felicità. Per la prima volta, dopo quattro o cinque anni, il Palermo tenta di giocare a calcio. E' stato un crescendo. Buono il secondo tempo. Abbiamo avuto il 72% di possesso palla e questo dato evidenzia che c'è qualcosa da aggiustare e da acquisire sul piano della sicurezza. Certo, abbiamo problemi in difesa e per quanto riguarda l'impianto offensivo elementi ancora convalescenti come Quaison e Trajkovski".
Primo "ruggito" per Nestorovski: "Mi ha fatto felice perché tutti pensavano che ne avrebbe realizzato uno o due nell'intero campionato. Invece ha fatto vedere di che pasta è: la prodezza del pareggio, cinque conclusioni. Un attaccante che se gli dai dieci assist in area li trasforma in altrettanti tiri. Migliorerà nel dialogo, è un generoso, può diventare un punto di riferimento come Icardi che contro la Juve ha vinto da solo e quando è arrivato in Italia dicevano che non valeva niente. Nestoroviski ha colpi da autentico attaccante. De Zerbi riparte da lui. Macheda? De Zerbi è felicissimo dei giocatori che ha e li ritiene di ottimo livello. Crede tantissimo in Nestoroviski, ci dispiace soltanto che... qualcuno abbia dato via La Gumina, e non so perché, che a Terni non viene impiegato, che sarebbe stato utilissimo e che comunque il prossimo anno rientrerà. A gennaio faremo qualcosa. Ma oggi andare a prendere i giocatori scartati dagli altri non avrebbe senso".
Capitan Diamanti non è ancora il condottiero che ci si aspettava. Manca la condizione: "Non sarà al cento per cento ma ha fatto il suo. Ci vuole pazienza, saremo a posto per gennaio. Nel frattempo bisogna conquistare i punti necessari per tenerci a galla e per migliorare sul piano del rendimento". Prossima avversaria l'Atalanta, guida in panchina da un certo Gasperini: "Non ne voglio assolutamente parlare di lui. A Bergamo tenteremo di vincere, come a Pescara contro il Crotone. E' la nostra mentalità. De Zerbi a Pescara è stato bravissimo a mettere Gazzi in mezzo ai due difensori perché ha capito che la nostra forza risiede negli esterni, Rispoli e Aleesami, straordinari a spingere. Quando i meccanismi andranno a posto, vedrete che il Palermo segnerà molti gol. Bruno Enrique? Tecnica sopraffina, quello che ci mancava in mezzo al campo".
Sallai e Balogh? Arriverà il loro momento: "Sallai è giovane, va coltivato come abbiamo fatto con Dybala. Ha qualità, piano piano diventerà titolare. Come Balogh. Ma senza fretta. Lo stesso discorso vale per gli altri. Embalo tecnicamente è la metà di Sallai ma come forza fisica ne vale il triplo". Dopo l'Atalanta il calendario dice Juventus: "Speravo di affrontarla tra un mese, invece arriva subito. Ce la giocheremo, non sarà la stessa prestazione offerta contro il Napoli, senza un tiro in porta. Cercheremo di vestirci da Inter. Allegri è un grande allenatore, altrimenti non sarebbe alla Juve. A volte però si inventano mosse e si perde. Allora uno da dio della panchina diventa un brocco. Le partite si vincono in dodici, giocatori e allenatore insieme. Penso che Allegri ogni tanto voglia vincere lui le partite. Dybala? Speriamo che Allegri lo faccia riposare".