Youth League, Il suono del legno ferma la Juve: vince 2-0 l'Ajax
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Data: 07/02/2017 -

Youth League, Il suono del legno ferma la Juve: vince 2-0 l'Ajax

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La difficoltà della trasferta olandese era nota a tutti. Ma la Juve ha fatto sembrare un’impresa apparentemente impossibile non solo possibile, ma addirittura credibile. Merito di un primo tempo all'altezza di un avversario di straordinario valore, che ha messo in campo qualità smisurate anche senza il talento di Kluivert. I ragazzi di Grosso, con un volenteroso Tripaldelli sulla sinistra e guidato dal talento di Kean e Clemenza in avanti, subiscono un po' la pressione nei primi 10 minuti, ma ne escono a testa alta, rispondendo colpo su colpo e prendendo pian piano possesso del campo. In casa dell'Ajax. La grinta e le idee portano fiducia e al 39' i bianconeri sfiorano il colpaccio. Azione meravigliosa sull'asse Kean, Zeqiri, Clemenza e conclusione del numero 10 bianconero che si stampa sul palo, a portiere battuto. È il vero sliding doors della partita. L'Ajax rischia di capitolare e reagisce, con un'autentica perla di Eiting, che tira fuori dal cilindro una conclusione dalla distanza che s’insacca sotto l’incrocio dei pali. Bella quanto letale per i bianconeri. Si va al riposo con il colpo dell'1-0 fresco e doloroso e l'avvio di ripresa è un'autentica mazzata. Passa un minuto e gli olandesi raddoppiano, con Sierhuis che trova la traiettoria che ancora una volta non lascia scampo ad Audero.

2-0 e il monte da scalare diventa terribilmente simile all'Everest. La Juve si riorganizza, prova a ribellarsi all'ingiusto passivo, ma l'Ajax difende bene, sempre pronta a ripartire. I minuti passano letali e frenetici e l'occasione più ghiotta per riaprirla capita sui piedi di Kean, migliore in campo dei suoi. Giocata personale pazzesca, doppio dribbling e fuga verso la porta, con van Bladeren bravissimo in uscita bassa a deviare la sua conclusone sul palo. Per la seconda volta suono del legno. Ed è il suono della sfortuna. L'Ajax porta a casa il successo e alla fine esulta, sancendo la fine dell'avventura europea della squadra di Grosso, che lascia comunque l'Olanda a testa altissima. Segno di un grande lavoro svolto che sta cominciando a dare i suoi frutti.

di Edoardo Siddi



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