Francia 1998 e Belgio 2000, brutti ricordi per la Nazionale Italiana. Il 13 giugno si giocherà in Francia, a Lione, proprio contro il Belgio: incroci del destino. In entrambi i tornei , Mondiale ed Europeo, era presente Marc Wilmots, attuale ct dei belga. "Finora molti hanno definito la nostra una 'Golden Generation' e i miei giocatori sono stati bravi, negli ultimi anni hanno fatto tutto bene" - dichiara Wilmots nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello sport - "Ma ci manca un titolo. Dopo che lo avranno vinto si potrà parlare di golden generation. Mondiale? Il Belgio era una squadra giovane, lo è ancora, ma intanto ha fatto esperienza. Al Mondiale eravamo la formazione più giovane dopo il Ghana per età media. Questo vuol dire qualcosa. E nelle qualificazioni ci siamo adattati, abbiamo cercato una soluzione al gioco delle squadre che ci aspettavano e basta. Ora siamo più esperti. L’ansia della prima volta non c’è più, anche se la squadra è tuttora molto giovane. Ma al Mondiale tornavamo dopo 12 anni, tutti erano molto nervosi. Ora siamo più sereni. Benteke e De Bruyne, tanto per fare due nomi, sono stati protagonisti di trasferimenti importanti. Hanno acquisito sicurezza, autostima. E in generale siamo tutti più sereni".
Wilmots si descrive: "Io non sono un sergente di ferro, ma mi piace la disciplina, e mi piace il rispetto. La nazionale è una famiglia, se manchi di rispetto a uno i problemi aumentano con tutti. Si sta insieme tanto tempo, è fondamentale avere spazi liberi e mantenere gli equilibri". L'Italia avrà tante assenze: "Verratti? Non ho mai detto che era il più forte, ma il più funzionale. Mi piace come difende, come imposta il gioco. E’ una perdita per l’Italia, ma anche noi avremo problemi con gli infortunati e con i giocatori stanchi. Quelli che giocano in Inghilterra arrivano all’Europeo stravolti. Antonio Conte? Un bravo allenatore, che rispetto. Noi favoriti? Ci sono Spagna, Germania, e Francia che ha una qualità eccellente e gioca in casa. E dovremmo vincere noi? Siamo fra gli outsider con Italia e Portogallo. Se non avremo altri grandi infortuni potremo puntare alle semifinali. Sarebbe un successo, e quando arrivi fra le prime quattro puoi giocartela per vincere. Ci manca la cultura della gestione di un torneo del genere, che hanno Spagna, Germania e naturalmente anche l’Italia".
Nainggolan e Mertens, due conoscenze del calcio italiano: "Nainggolan è un lottatore, ma non soltanto. Ha un profilo che mi piace, sa recuperare palla e verticalizzare. Cambia gioco, ha il passaggio lungo e un buon tiro. Prima del Mondiale aveva giocato poco, ma adesso è un calciatore diverso e tutto quello che ha se l’è guadagnato sul campo. Mertens è con De Bruyne l’uomo che nelle qualificazioni ci ha dato più assist e gol. Ha una mentalità eccezionale, anche quando entra a partita avviata. Come Origi e Carrasco, è uno che incide subito. Gli attaccanti sono giovani, 22 23 anni, ma lo è ancora Benteke che ne ha 26. Lukaku, Origi, Benteke: un attaccante raggiunge la maturità intorno ai 26-27 anni. Allora saranno al top". Previsioni: "Italia-Belgio? Partita molto tattica, l’Italia ha il suo 4-3-3 molto solido e nessuna delle due squadre può rischiare di perdere. Veramente, perdere la prima partita sarebbe un dramma. Dopo possono succedere cose impreviste, e si rischia molto da subito in un torneo del genere. L’Europeo è più complicato anche del Mondiale. Il livello è alto. L’importante è partire senza traumi".