Un’estate travagliata, la certezza di dover trovare una nuova squadra e l’impossibilità di tornare a casa. Poi, i “no” alla Cina, la pazza voglia di Atletico e l’esclusione dalla rosa del Chelsea. Un trattamento inaspettato, “da criminale”, dice Diego Costa. Che, dopo gli ultimi mesi trascorsi all’insegna di un triste “Vorrei ma non posso”, tornerà a giocare con i colchoneros. Una storia che ha dell’incredibile ma che, oggi, è giunta al tanto atteso lieto fine: #VuelveCosta. Così ha twittato l’Atletico, annunciando il ritorno del brasiliano che, a partire da gennaio, quando terminerà la sanzione impartita dall’Uefa ai danni degli spagnoli, potrà vestire nuovamente la maglia Rojablanco. Diego Costa & Griezmann: con una coppia del genere lì davanti, Simeone starà già pregustando valanghe di gol e numeri da sogno. Come quelli previsti stasera per la prima di Champions League al Wanda Metropolitano, il nuovo stadio del club, dove l’Atleti giocherà contro il… Chelsea. Passato, presente e futuro di Costa, il tutto in una sola, magica notte. Che, finalmente, Diego potrà passare "a casa", come direbbe lui, pronto a scrivere un nuovo capitolo nella storia dei colchoneros. Lui che, già nel 2014, aveva trascinato l’Atletico Madrid in finale di Champions, per poi trovarsi costretto ad uscire dopo solo 8 minuti per colpa di un infortunio. La sua è una storia così, sul più bello qualcosa fa crack. Quella finale la vinse il Real, in estate Diego andò al Chelsea. E allora ecco i tre anni con i Blues, gli alti e bassi ed i gol. Ben venti quelli messi a segno lo scorso anno, con il Chelsea che ha chiuso la stagione in vetta alla classifica, portando un’altra Premier nella bacheca di Abramovich. A questo punto, squilla il telefono di Diego: è arrivato un sms da Antonio Conte: "Ciao Diego, spero tu stia bene. Grazie per la stagione che abbiamo passato insieme. In bocca al lupo per il prossimo anno, ma non rientri nei miei piani”. Crack, di nuovo: tra Diego Costa e l’allenatore c’è qualcosa che non va. Anzi, che non è mai andata. Dall’esclusione contro il Leicester lo scorso gennaio a quella foto del brasiliano a cena con Simeone, tanti episodi hanno dimostrato come, tra i due, non ci sia mai stato un grande feeling. E’ tempo, quindi, di cambiare aria: le big si ingolosiscono, arrivano le prime offerte. Diego ci pensa, ma il suo cuore indica una sola strada. Madrid, sponda Rojablanco. Ecco allora i primi contatti con il club che l’ha fatto diventare grande, si cerca una soluzione: penalizzato dalla Uefa, l’Atletico Madrid non può acquistare nuovi giocatori prima del gennaio 2018. Spunta l’ipotesi di un prestito temporaneo a qualche altro club fino a gennaio, quando finalmente scadrà la sanzione. Il Chelsea ci pensa, Diego no: “Mi trattano come un criminale, non mi vogliono più eppure non mi lasciano decidere. Non mi posso allenare con la prima squadra nè avvicinarmi al loro spogliatoio. E pensare che, non fosse stato per Conte, avrei rinnovato…”, le parole del centravanti della Nazionale spagnola a metà agosto. Continuano i botta e risposta con Conte, la fine del calciomercato si avvicina. Nessuna soluzione, Diego resta a Londra, fuori rosa. La trattativa con l’Atletico, però, non si arresta, e, per una cifra intorno ai 60 milioni, Diego Costa torna a Madrid: “Ho sempre detto che l’Atletico è la mia casa”, ha commentato dopo l’ufficialità, postando sui social una lettera di ringraziamento ai tifosi del Chelsea. Dopo mesi di tensioni e trattative, l’attaccante potrà finalmente riabbracciare i suoi tifosi, che non vedono l’ora di festeggiare i suoi gol nel Wanda Metropolitano. Diego Costa è tornato a casa ma l’Atletico ha traslocato: dopo il Vicente Calderon, c’è un nuovo stadio pronto ad urlare il suo nome.
Data: 27/09/2017 -