Abbiamo intervistato in esclusiva Vladimir Weiss, ex commissario tecnico della Slovacchia che ci castigò ai mondiali del 2010 in Sudafrica con i falconi che s'imposero per 3-2 sull'Italia di Lippi. Da Skriniar a Lobotka passando per Kvara e Guardiola, tanti i temi affrontati.
L'ex CT ha parlato subito di Milan Skriniar e Stanislav Lobotka."Vi svelo un retroscena. Sei o sette anni fa quando ero il c.t della Georgia giocammo un amichevole in Austria contro la Slovacchia. Mio figlio Vladi era un loro compagno in nazionale e io dopo la partita nella lobby dell'albergo dissi a Skriniar e Lobotka che erano due giocatori di talento che potevano diventare grandi. E ci avevo visto giusto: Lobotka oggi è una star al Napoli e Skriniar lo era nell'Inter."
E sull'ascesa di Lobotka fresco vincitore dello Scudetto con il Napoli ha aggiunto:"Lobotka è stato uno dei migliori numeri 6 in Europa. È stato grande nel Napoli, un club fantastico con tifosi incredibili dove hanno fatto la storia Maradona e Hamsik."
Dati i riflettori che erano quasi tutti per Osimhen e Kvara, lo scorso anno, ha parlato anche dell'importanza di Lobotka:"Quando Lobotka arrivò al Napoli non era un giocatore chiave per i partenopei. Con Gattuso era spesso in panchina. Poi Spalletti gli ha dato tanta fiducia e c'è stata svolta. Oggi le azioni del Napoli partono sempre dai piedi di Lobotka, la sua costruzione dal basso è fantastica - ha continuato l'ex CT - e Stanislav per il Napoli è imprescindibile. Kvara invece fece il suo debutto in nazionale sotto la mia guida quando aveva 18 anni (in un 3-0 contro il Gibilterra nel 2019 n.d.r) e giocava nel Rubin Kazan. Anche lui sta facendo una carriera straordinaria. Quando mi era stata fatta la domanda se fosse pronto per il Napoli e la Serie A io risposi che se avesse mantenuto i piedi per terra sarebbe diventato una star. Oggi sono fiero di quello che è riuscito a fare, vincendo il premio di miglior calciatore della Serie A.
"So che sta ricevendo tante offerte - ha concluso - ma i napoletani lo amano e Napoli è una città favolosa. Io qualche giorno fa mi sono rivisto le immagini di Napoli-Liverpool e tatticamente la squadra di Spalletti nel primo tempo è stata eccezionale, hanno surclassato gli inglesi con il loro calcio totale nel primo tempo."
Dopo una stagione di grazia il secondo anno in Italia sarà quello della consacrazione per Kvara. Ma indubbiamente tutto sarà molto più difficile perché le squadre avversarie l'hanno studiato e sanno come difenderlo: "Forse sì ma magari sarà ancora più forte. L'anno scorso ha dovuto imparare a conoscere il calcio italiano, diverso da quello russo e georgiano. Nell'uno contro uno o contro due avversari è incredibile, forse deve solo migliorare dal punto di vista difensivo."
Sul paragone con Best ha però detto: "George Best era George Best e Kvara è Kvara. È un ragazzo fantastico e in Georgia adesso è una vera star. Ma a lui mi lega un episodio sfortunato."
"Due giorni prima dello spareggio contro la Macedonia del Nord si ammalò di Covid e così sfumò il sogno. Fu una tragedia per il calcio georgiano e per me perché ero convinto che con lui in campo ci saremmo qualificati per Euro 2020. Pandev poi ci eliminò, quella fu una giornata molto brutta della mia vita. Eravamo davvero ad un passo...", ha concluso l'ex allenatore della Slovacchia.
Sulla scelta di Skriniar per andare al PSG: "Era a fine contratto e il calcio oggi ruota attorno ai soldi. Quando arrivò all'Inter era un buon giocatore, ora se ne va da star. È un grande centrale che ha lavorato tanto per raggiungere questi livelli. Vediamo come andrà, il calcio francese è più veloce rispetto a quello italiano. La Serie A è molto tattica e l'Inter giocava con tre difensori, a Parigi giocano con la difesa a quattro. Sono sicuro però che con il nuovo allenatore Luis Enrique il PSG sarà più forte e Milan di conseguenza farà bene. Così come a Lobotka auguro ad entrambi di realizzare i loro sogni in due grandi club come il PSG e il Napoli."
Al momento della firma sul precontratto però c'erano Messi, Mbappé e Neymar. E il futuro del francese è in bilico. "Però Neymar rimane" - ha detto Weiss -. "E il brasiliano è un grande giocatore, un genio che ha un difetto: gli piace la vita. Detto questo il PSG è un grande club che sogna di vincere la Champions League come ha fatto il Manchester City. Purtroppo però a volte i sogni si realizzano, altre no. Per gli inglesi si sono avverati grazie a Pep Guardiole che ritengo il miglior allenatore della storia. In poco tempo, non dimentichiamo che allena solo da 15-16 anni, ha cambiato il calcio come fece Cruijff 30-40 anni fa."
A cura di Alessandro Schiavone