Valige quasi pronte. Ultimi dettagli da sistemare, un lungo sospiro con lo sguardo rivolto al Meazza e poi sarà addio. Stavolta per sempre. I rimpianti da un lato, la zavorra di ciò che poteva essere ma non è stato, ora come sei anni fa; la speranza, dall'alto, che questa sia la volta buona. Per mettere da parte difficoltà personali, limiti caratteriali, insicurezze che per troppo tempo hanno ostacolato la crescita di un talento dalle potenzialità incredibili. Circa ottocento chilometri, da Milano a Napoli, per riflettere e ripetersi da solo che questa occasione non si può sbagliare.
A 25 anni la sorte sta per concedere un'altra possibilità a Davide Santon, per sfondare definitivamente, lontano dall'ambiente interista che lo ha forgiato, lanciato e ospitato nuovamente l'anno scorso, ma che paradossalmente non è riuscito a renderlo campione a 360%, leader in campo e punto fermo dello spogliatoio, nonostante l'esempio dei campioni che hanno fatto la storia recente dell'Inter.
Le foto con Balotelli, compagno di Primavera e alleato di marachelle, i messaggi di José Mourinho, l'affetto di chi in nerazzurro gli ha voluto davvero bene. Questo e poco altro nello zaino del 'bambino' che lontano da casa proverà finalmente a zittire gli scettici, consacrandosi una volta per tutte e concludendo quel percorso di crescita iniziato ad Appiano Gentile e proseguito con la maglia del Newcastle. Ne è passato di tempo dall'esordio in Serie A, dai duelli, quasi sempre vinti, con Cristiano Ronaldo in Champions League e dalle prime sfide con la maglia della Nazionale, sfiorata, ma mai strappata con forza dalle mani della concorrenza.
Ci sarà tempo e modo per provare anche a convincere Ventura, sotto i consigli di Sarri, già pronto ad iniziare un percorso da psicologo, ancor prima che da allenatore, per dare linfa e vigore a Davidino. Bastone e carota, proprio come con lo Special One. Le sue qualità e la sua duttilità saranno armi importanti nelle mani dell'allenatore azzurro, maestro di calcio e uomo dotato di grande saggezza. Arriva a Napoli senza i riflettori puntati addosso, consapevole che partirà da comprimario, provando a scalare le gerarchie nel più breve tempo possibile. Dal basso verso l'alto, piccoli passi, senza ansie, ma con stimoli rinnovati e una ventata d'ottimismo che non fa mai male. Il calore della città e l'amore verso la squadra saranno di vitale importanza per Santon, che non ha nessuna intenzione di fallire.