La conoscenza quale fattore fondamentale, ineliminabile e soprattutto inalienabile dell’esperienza umana. E proprio su quest’ultimo termine ci sarebbe da disquisire, perché la conoscenza non ha un prezzo, non si vende e non si compra. La conoscenza è vita. Invece la stiamo mercificando, come nelle migliori compravendite: ci inducono a metterla da parte in nome di una non meglio precisata gabbia d’oro nella quale tutti noi abbiamo scelto volontariamente di esser rinchiusi. Ci stiamo comodi, fin troppo forse. Ma abbiamo perso la conoscenza, abbiamo perso il controllo della nostra vita.
Senza entrar troppo nei meandri di un pur attuale dibattito filosofico, è sufficiente asserire che la conoscenza dovrebbe esser il preambolo di quel gesto che troppo spesso facciamo inconsapevolmente e al quale, peraltro, in Italia siamo molto avvezzi: parlare. Se parliamo senza conoscere è come se non parlassimo: ci limiteremmo ad emettere suoni. Tutti autorevoli giudici della corte di Cassazione, tutti giudici delle vicende altrui, senza conoscerne la benché minima declinazione.
Tutta questa prefazione per sostenere una tesi di fondo: conosciamo, lasciamo parlar i fatti, eventualmente giudichiamo. Non serve lo studio approfondito del sistema sillogistico aristotelico per attuare operazione siffatta. Serve un minimo di buon senso.
Torniamo nel nostro mondo calcistico. A Vicenza pochi giorni fa c’è stata un’importante svolta societaria con Boreas Capital che ha rilevato l’intero pacchetto azionario della società. E, contestualmente, è stato definito il nuovo organigramma: Francesco Pioppi presidente, Riccardo Ferri Club Manager. Per dar un senso al ragionamento di cui sopra, abbiamo intervistato lo stesso Pioppi per farci un po’ spiegare progetti, genesi e palingenesi di quello che sarà il nuovo Vicenza. L’impressione è stata molto positiva. Uomo di calcio…ma soprattutto di cultura! Pacato, retto nel modo di esporre e di rapportarsi, ottimista. Quando si dice che cultura e conoscenza fanno la differenza, d’altronde, non lo si fa così, tanto per parlare (o per scrivere, nel caso specifico). Lasciamo la parola all’Ing. Pioppi:
Descrizione ‘Gruppo Boreas’ – “Boreas Capital è la holding per gli investimenti in Europa del gruppo I.G.S. che ha sede a Dubai ed opera nel settore sanitario. Una divisione di esso, in particolar modo, è preposta alla costruzione di ospedali e cliniche. Tra i progetti di quest’anno c’è la costruzione di un centro di medicina sportiva riabilitativa, per il quale si è scelta proprio l’Italia e nello specifico l’area dei Colli Euganei in virtù della derivazione termale della stessa. Pertanto, con l’intento di veicolare anche un messaggio pubblicitario di operazione siffatta, Boreas ha deciso di investire nel mondo del calcio. Dagli studi di fattibilità preventivi abbiamo individuato nel Vicenza Calcio quella realtà che risponde tout court ai nostri requisiti: per vicinanza all’area di realizzazione del progetto di medicina sportiva, per il seguito e la storia calcistica, per l’importante tessuto economico che caratterizza la città e la provincia di Vicenza. Boreas Capital, pertanto, ha acquisito il 100 % delle quote del Vicenza Calcio mediante Boreas Sport Management, che ha sede proprio a Vicenza”.
Genesi della trattativa – “I primi dialoghi risalgono a fine maggio e si ‘concludono’ il 7 luglio con la firma di una lettera di intenti, un preliminare nel quale viene pattuita con VI.Fin. una ristrutturazione del debito pregresso che ci saremmo accollati in parte noi e in parte loro. Dopo le verifiche di routine, tuttavia, sono cominciate a nascere alcune mal interpretazioni con la controparte che ha posto come condizione ostativa per la prosecuzione delle negoziazioni la necessità che noi ci saremmo dovuti accollare tutto il debito. Di conseguenza la trattativa si è arenata. Successivamente, mediante lo studio nonché la realizzazione di alcuni interventi interni, abbiamo deciso di accollarci l’intera situazione debitoria di 4.5 milioni, la quale ha portato al felice esito dell’affare”.
Costruzione della squadra – “Conseguentemente alla firma del preliminare, mi sono trovato a seguire – seppur per poche settimane – la parte iniziale della campagna acquisti e della preparazione della squadra. La scelta di Colombo è stata condivisa con la guida tecnica designata da Vi.Fin, Moreno Zocchi. Mentre per quel che concerne la scelta dei giocatori, essa è stata totalmente indipendente, essendosi arenata la trattativa per il passaggio societario”.
Progetti di Boreas – “La premessa, semplicistica ma assolutamente veritiera, è che i tifosi vicentini hanno il palato fine, sono abituati al ‘calcio vero’, motivo per il quale sarà nostro dovere riportare il Vicenza Calcio dove merita di stare. La chiave di successo di una società, nel contesto odierno, è la gestione della stessa come una vera e propria impresa. L’azienda calcio ormai richiede una strutturazione, una segmentizzazione e una specializzazione che eclissa il mero contesto calcistico.
Dal punto di vista prettamente societario, l’organigramma verrà ridisegnato con l'obiettivo di coinvolgere professionisti di primissimo livello nell’ottica della realizzazione di un’importante strutturazione economico-sportivo. In tal senso la scelta della figura di Riccardo Ferri, il quale ha un know-how e un’esperienza di prim'ordine nel mondo del calcio.
Poi c’è il discorso del centro sportivo di Isola Vicentina, il quale è stato realizzato ad inizio anni duemila e non è stato valorizzato appieno. Il nostro obiettivo, intanto, è quello di acquisire la proprietà dei campi di gioco e delle relative strutture immobiliari, di cui ancora oggi il Vicenza è soltanto affittuario. In secondo luogo vorremmo riqualificarlo ed ampliarlo per farlo diventare la ‘casa’ del nostro Settore Giovanile nonché costruire delle tribune in modo da poterci ospitare le partite di Berretti e Primavera. In generale vorremmo che esso diventi un centro sportivo di riferimento per tutto il Triveneto.
Ricollegandomi proprio a questi ultimi aspetti (Settore Giovanile e territorializzazione) sarà nostra premura riallacciare i rapporti con le società dilettantistiche della provincia e aumentare il numero delle affiliazioni. Tutto questo affinché, anche da un punto di vista essenzialmente calcistico, possa riemergere quella ‘vicentinità’ che si è un po’ perduta negli ultimi anni.
Nel lungo termine, infine, stiamo già lavorando al ‘progetto stadio’ seppur esso sarà esperibile soltanto partendo dalla B in quanto quale indice di sostenibilità si baserebbe sulla presenza costante di 10/12 mila tifosi (cifra siffatta peraltro era nella media l’anno di Marino nel quale il Vicenza sfiorò la promozione in A). Il Menti è situato in una posizione strategica essendo a ridosso del centro storico della città e poi soprattutto lì accanto c’è un anti-stadio edificabile in area commerciale. E noi vorremmo muoverci proprio in questa direzione, avendo la prelazione sull'acquisizione dell’area stessa. Vorremmo realizzare un centro commerciale di fianco allo stadio, per il quale abbiamo già contattato un’importante società di distribuzione italiana e all’interno di esso anche un centro medico che in fin dei conti è il nostro business.
Vorrei traslare a Vicenza il modello Udinese, città che conosco benissimo e nella quale vivo da molti anni ormai. Un modello vincente, sostenibile e fortemente incentrato sulla costruzione di strutture e infrastrutture. Anche e soprattutto da queste passa il risultato calcistico”.
Dulcis in fundo – “Ieri mi hanno fatto trovare nel mio ufficio la Coppa Italia del ’97 che il Lane conquistò battendo il Napoli. E’ uno spettacolo. Dinanzi ad essa è chiaro che ti viene un po’ da sognare ad occhi aperti. Ma io non voglio fare né promesse né tanto meno voli pindarici, soltanto una cosa…Forza Lane!”.
Chiaro nell’esposizione, tesi apprezzabili, moderne e condivisibili. Metriotes e oligostichia per usar gli aulici termini oraziani. Nuovo corso che comincia per il Vicenza, il proemio sembra davvero buono…