Ventuno anni di attesa, Gianluca Vialli è a caccia del suo erede. Il bomber di Cremona fu l'ultimo capitano della Juventus ad alzare la Champions al cielo e adesso spera che sia Buffon il suo successore. Intanto i complimenti per il sesto scudetto di fila sono quasi d'obbligo.
"Vent’anni fa era molto difficile se non impossibile" - si legge nelle pagine de La Stampa - "Ma nemmeno oggi è facile: mi tolgo il cappello di fronte alla Juve. Società, giocatori, allenatore. Il club in questi anni non ha sbagliato una mossa, ha preso i giocatori giusti al momento giusto e dato loro quello che serve per rendere al meglio. Il gruppo ha risposto alla grande e i sei ragazzi che hanno vinto tutti gli scudetti, Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner e Marchisio, meritano di entrare nella hall of fame del calcio italiano. Allegri? Il suo è stato un lavoro complicatissimo, quando è arrivato dopo Conte aveva tutto da perdere. È bravissimo ad analizzare ogni situazione. Ha saputo gestire il gruppo in maniera fantastica, perché vincere per tanto tempo e avere più fame di chi nel frattempo non ha vinto niente è la cosa più complicata. Ma alla Juve i giocatori soffrono di più per le sconfitte di quanto non gioiscano per i trionfi".
Il simbolo della Juventus? Un solo nome: "Buffon. Un punto di riferimento, uno che vorresti avere sempre al tuo fianco. Rappresenta tutto quello che vuol dire essere Juve: fame, umiltà, cattiveria, senso di appartenenza. Anche a 39 anni. Gli segnai in un Chelsea-Parma amichevole. Spero che non smetta presto, come spero ancora che non smetta Totti: finché giocheranno loro mi sentirò più giovane. Pallone d'Oro a Buffon? C’è anche Ronaldo, conterà chi vince la Champions. E siccome vincerà la Juve... Resto l’ultimo capitano della Juve ad aver alzato quella coppa, 21 anni fa. È ora che qualcuno venga dopo di me e sarei onorato se toccasse a Buffon. Sono convinto che accadrà: quando vinci sei scudetti di fila, la Champions è il giusto coronamento. E poi credo nel karma calcistico: dopo aver perso quattro finali di fila deve arrivare il tuo turno, mentre il Real ha avuto anche fortuna negli ultimi due trionfi. Hanno la difesa più forte del mondo. Non solo come tenuta difensiva in senso stretto, ma anche per l’abilità a impostare il gioco".
Higuain? Da podio : "Gli mancava un passettino per arrivare al top e l’ha fatto, la Juve aveva bisogno di lui ma anche lui della Juve. Si sono completati. E ora Gonzalo è tra i primi cinque, forse tre bomber del mondo". Più difficile lo scudetto o la Premier? "Non so cosa valga di più, in Inghilterra ci sono cinque-sei squadre che possono lottare per il titolo e il livello qualitativo è più alto, ma secondo me per un allenatore resta più difficile la Serie A. Gli ultimi due anni di Premier dimostrano che chi sa giocare bene in transizione parte avvantaggiato, vedi Leicester e Chelsea. Il livello tattico è inferiore, chi è bravo in quell’aspetto prevale".