Nato e cresciuto a Cremona, anche calcisticamente. Gianluca Vialli non dimentica le sue origini, impossibile farlo. Per questo in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha iniziato congratulandosi per il ritorno in Serie B della sua Cremonese: “Forza Cremo. Siamo tornati in B, il minimo per la mia Cremona. Bravo Tesser, bravissimo il presidente Arvedi. Ora però non facciamo passare dieci anni per tornare in A”. Dalla Cremonese al Milan, partendo dalla situazione legata a Donnarumma: “L’altra è su Donnarumma. Sono contento sia finita così. Gli farà bene restare un paio d’anni, fra qualche tempo quando magari sarà al Real o chissà dove si guarderà alle spalle e capirà d’aver fatto la scelta giusta. Bravo Gigio. Raiola forse ha capito che stava tirando troppo la corda”. Il rinnovo di Gigio e altri sette acquisti, il Milan sembra non avere intenzione di fermarsi sul mercato: “Mi piace molto Fassone, sa muoversi, come dimostra anche la vicenda Donnarumma – Continua Vialli sul Corriere della Sera - Il vero punto di domanda è la distanza fisica della proprietà: un club ha bisogno estremo di una proprietà vicina. Però sta spendendo bene, Conti è un bell’acquisto. Anche se…No, mi piace: ha corsa, qualità. Però i ragazzini dell’Atalanta sono bravissimi finché stanno all’Atalanta. Come Gagliardini? Sì. Ma l’anno scorso si è spenta tutta l’Inter, non solo lui. Però ora sono ottimista, Spalletti è un gran colpo. La società è ambiziosa, spende, ha tutto per tornare in alto. Il punto di domanda qui è un altro, mi chiedo se non siano in troppi a decidere: Sabatini, Ausilio, Zanetti, Zhang, l’altro Zhang. Meglio una catena di comando snella”.
Sul Napoli: “De Laurentiis sa il fatto suo e Sarri è un fenomeno. È la squadra più bella d’Italia. Ma fra bello e vincente c’è un fossato da superare. Servirebbe un grande giocatore di livello internazionale per avere appunto più spirito vincente. Ibrahimovic? Più giovane, sui 28-30. E non per forza un attaccante. La Juventus? Vincerà di nuovo il campionato. Resta la più forte, la più costante, la più solida, è avanti in tutto. Intelligente la politica di svecchiamento. Ottima idea Bernardeschi. Un nuovo Vialli? Forse Belotti, dice il mio maestro Mondonico. Sì, mi ci rivedo: fame, rabbia, forza”. L’ex attaccante della Juventus descrive poi il momento attuale del calcio italiano: “Stiamo tornando, merito di gente come il c.t. Ventura che ha avuto il coraggio di scommettere sui ragazzi. Stiamo rinascendo, però serve un passaggio ulteriore: ora serve più selezione, non possono bastare 10 partite buone per la Nazionale. Io allenatore? Non avverto più quell’esigenza interiore, ho già dimostrato di saperci stare. Adoro le sfide nuove. Licenziarmi da Sky? Mi piace da morire fare il commentatore. Però resto un uomo di campo quindi non escludo di tornare un giorno all’attività… attiva. Magari con un ruolo da direttore generale. Ma a Sky abbiamo iniziato anni fa un percorso che m’intriga e che condivido: raccontare il calcio in maniera educativa, diversa, etica, senza isterismi”.
Sullo stile di vita inglese: “Amo gli inglesi, la loro way of life, il modo di vivere. Londra è una città aperta dove si cerca di risolvere le cose senza complicarle, usando buonsenso, rispetto, legalità. Mi piace la loro onestà intellettuale. Poi se ami lo sport è il massimo. Premier, Wimbledon, Sei Nazioni, BritishOpen di golf: io ci sto come un bambino in un negozio di caramelle. I social? Sì! La canzone è Arriva Tony, andate a guardarvi la mia performance, non ve ne pentirete! È una pop dance cartoon per bambini, mi hanno coinvolto degli amici. Si, mi piacciono i social. A proposito, devo dire una cosa a Vieri. L’estate scorsa ci siamo sfidati a duello a colpi di video su Instagram. Approfitto per rilanciare: Bobo, ci stai?”.