La porta di ingresso del magazzino del campo sportivo di Collecchio è sempre stata bianca. Immacolata. Da quest’anno, invece, sarà caratterizzata per sempre da una scritta che Matteo Priori, padrone di casa in quelle stanze, ha voluto che fosse sottoscritta da tutta la squadra. “Solo D passaggio”: tre parole che per questi ragazzi hanno un significato molto importante. “Ho voluto che tutti i ragazzi mi lasciassero il loro autografo - racconta Matteo a gianlucadimarzio.com - perché su questa stagione c’è la firma di ognuno di loro”.
Dall’incubo del fallimento di un anno fa al sogno della promozione immediata in Lega Pro. La stagione del Parma Calcio è stata un continuo susseguirsi di emozioni e successi, uno dopo l’altro, per raggiungere il prima possibile il traguardo di una promozione arrivata con ben 4 giornate di anticipo.
Lo staff medico del Parma nella sala fisioterapiaNello staff sono rimasti tutti, o quasi, quelli che l’anno scorso hanno vissuto l’inferno di una stagione senza stipendi e senza vittorie sul campo. Dal magazziniere Matteo che del Parma è stato prima tifoso e poi collaboratore dal 1998, al responsabile medico Giulio Pasta, da 12 anni alle prese con gli infortuni dei tesserati emiliani. “Mi fa ridere che proprio quest’anno ho vinto il mio primo trofeo qui. E non nego che forse il giorno più bello sia stato proprio quello della promozione, perché ho subito pensato al quel 5 agosto scorso quando sono arrivato qui a Collecchio e ho trovato la sala per la fisioterapia completamente vuota: tutti gli strumenti di lavoro, così come le macchine della palestra erano stati pignorati”.
Ma dopo una partenza in salita, la stagione del Parma ha preso subito la giusta direzione: quella che portava alla Lega Pro. Per la felicità di tutti quelli che hanno scelto di non abbandonare la nave e ripartire dalla Serie D. Come Andrea Zanre, fisioterapista della squadra che ammette di essere rimasto proprio perché affascinato dall’entusiasmo che c’era attorno a questa squadra. “Ricostruire dal basso, questo il nostro obiettivo comune”. E pensare che nel 2014 Andrea è andato ad un passo dall’andare in Brasile, per il Mondiale. “Finita la stagione mi chiamò Obi dicendo che mi aspettava in America a Philadelphia per andare in pre ritiro con la Nigeria. In una serata ho fatto la valigia e ho sistemato il passaporto ed il giorno dopo ero negli Usa con la nazionale africana. Sono stato con loro per quasi tre settimane, ma poi ho dovuto saltare il mondiale per motivi organizzativi. Ma quell’avventura non la dimenticherò mai”. Come non dimenticheranno questa magica stagione in Serie D Raffaele Ballini, medico della squadra che è specializzato in promozioni, “Ne ho fatte due dalla B alla A e questa in Lega Pro”, e Paolo Giordani, preparatore per il recupero infortunati, “Da ragazzino seguivo sempre il Parma che era la squadra del mio cuore. Poi ho vissuto da preparatore la prima retrocessione in Serie B e la promozione in Serie A”.
Il preparatore dei portieri del Parma Ermes Fulgoni con il giovane Alioune FallTante voci e tante storie, come quella di Accursio Chiarello, custode del campo sportivo di Collecchio e factotum della squadra che 4 anni fa aveva iniziato la sua avventura al Parma grazie a sua moglie che prima di lui lavorava come cameriera proprio lì. “ Confesso che a fine campionato scorso ero talmente amareggiato che avevo pensato di mollare tutto, ma poi sono stati i giocatori che ci hanno fatto rimanere e non finirò mai di ringraziarli anche perché ho trovato una società di brave persone che mi ha saputo gratificare al meglio”.
Su una cosa, però, sono tutti d’accordo: “Tra Serie A e Serie D nessuna differenza, per noi il lavoro è sempre da professionisti”. E per averne la prova del nove basta affacciarsi sul campo di allenamento. Mentre Apolloni spiega qualche schema ai suoi ragazzi, a pochi passa da una delle porte c’è “giovanotto” con i capelli bianchi che non si ferma un attimo di calciare da mille posizioni diverse per allenare i portieri. Il suo nome è Ermes Fulgoni e dalle parti di Parma è una sorta di istituzione. Perché? “Nei miei 14 anni passati qui come preparatore dei portieri, ho avuto la fortuna di vedere crescere Gianluigi Buffon”. Ebbene Ermes è stato il vero primo allenatore di Buffon. “Ricordo che quando era ancora il più piccolo di tutti pensavo che era più pronto rispetto a quelli più grandi di lui. Dicevo per me a 20 anni avrebbe giocato in nazionale e Serie A. Ma mi sbagliavo, visto che ha esordito a 16. Era sveglio e anche se non si presentava bene a livello fisico si vedeva che aveva grandi qualità”. La qualità più importante, però, era un’altra. “Non considerava l'aspetto emotivo. E’ sempre stato molto tranquillo come testa e questa cosa lo aiutava tantissimo, perché quello del portiere è un ruolo molto delicato dal punto di vista mentale”. Nel Parma di oggi sembra ci sia già un erede di Buffon. “Il nostro Zommers è sulla buona strada - aggiunte Ermes - e per quanto è bravo con i piedi mi ricorda anche Taffarel”.
Il magazziniere del Parma Matteo Priori accanto alla porta di ingresso del magazzino firmato da tutti i giocatoriInsomma il “nuovo” Parma è anche in buone mani e pare che l’anno prossimo potrebbe ripartire proprio da lui per la Lega Pro. E d’altra parte su questa promozione c’è anche la sua firma: in campo, come sulla porta del magazzino di Collecchio.