Uno fa l'agente, due i calciatori e l'ultimo lavora in un bar. Di chi parliamo? Dei fratelli Higuain, ovvio, legatissimi tra di loro e uniti da una viscerale passione per il calcio. Nicolas è l'artefice del passaggio del fratello Gonzalo alla Juventus, l'uomo decisivo a far sì che il Pipita si vestisse di bianconero la scorsa estate. Un legame forte e indissolubile quello dei fratelli Higuain, una complicità da far invidia spiegata da Federico durante un'intervista concessa a Tuttosport. "Gonzalo ha fatto molti sacrifici da ragazzino per arrivare dove è ora. Un esempio? Io non l'ho mai visto andare a ballare come fanno tutti gli adolescenti del mondo. Siamo legatissimi tra noi, appena abbiamo un po' di tempo ci ritroviamo tutti a casa nostra in Argentina".
Gonzalo segna in Italia, Federico incanta in Mls, vestendo la maglia dei Columbus Crew: "Io e mio fratello siamo diversi. Intendersi con un campione come Gonzalo è semplice. Siamo riusciti a giocare qualche minuto assieme ai tempi del River Plate, prima che lui si trasferisse al Real Madrid e io al Besiktas. Lui ha una tecnica eccellente, è forte fisicamente, attacca lo spazio con i tempi giusti e in area è un grande bomber. Un finalizzatore incredibile. I gol parlano per lui. Sono orgoglioso che il suo trasferimento sia valso 90 milioni, così come lo è tutta la mia famiglia. Per noi è il Gonzalo di sempre, ma sapere che è diventato uno dei calciatori più forti del mondo ci rende felici, anche perché sappiamo che questo era il suo sogno".
Una passione, quella per il calcio, nata fin da bambini: "Giocavamo a calcio tutto il tempo nel patio di casa. Erano tutti "uno contro uno" tra me, Gonzalo, Nicolas. Erano partite tostissime.. Gonzalo di solito "faceva" Crespo o Francescoli, Nicolas era Maradona e io Zidane o Riquelme...".
Calcio ma non solo: "Su un lato della nostra casa c'era un campo da paddle. Nicolas era di un'altra categoria, ha giocato pure in prima divisione. Pure Gonzalo se la cava, diciamo che io sono il peggiore dei tre. Però a pingpong li batto spesso. Gonzalo era molto tranquillo e riservato, come è adesso. Quando non era a giocare, stava in casa con mamma e papà".
Sulla decisione di passare alla Juventus, Federico svela: "Parliamo molto, è vero. Ma Gonzalo ha deciso di trasferirsi alla Juve da solo, seguendo le proprie sensazioni. E' felicissimo. Si trova bene nel club, con lo staff tecnico, con la città. L'ho appurato di persona quando sono stato a trovarlo a Torino. Penso che Gonzalo resterà alla Juventus a lungo. Da fratello me lo auguro: la Juventus è un top club, ma pure una bella famiglia. Non so se realizzerà 20 o 50 gol, vedremo... Tutti gli anni c'è qualcuno che lo critica, ma poi lui alla fine viaggia sempre a 20, 25, 30, 36 gol. Non è una casualità... Sarebbe strano se ne segnasse soltanto 5. Gonzalo possiede un istinto incredibile e lo vedo in grandissima condizione".
Le critiche di inizio stagione sul peso non hanno scalfito la determinazione di Gonzalo, parola di Federico: "Pensavo che molta gente era annoiata e passava il tempo in questo modo... Il calcio è un "negozio" difficile... Ma non è solo il caso di Gonzalo. Penso alle cattiverie che si dicono su Messi, Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic. I più grandi sono sempre nel mirino. La Champions? La squadra è forte. Io spero che Gonzalo disputi una super stagione e vinca tutto, pure la Champions. La Juventus è una grande squadra, composta da giocatori di livello. Quando sono stato a Torino mi hanno impressionato i compagni, davvero belle persone. Non si vincono 5 scudetti consecutivi per caso".
La serie A e la Coppa Italia faranno sì che ad aprile Higuain torni a Napoli per due volte in pochi giorni: "Saranno partite difficili per la Juventus, non per Gonzalo. Ha segnato tantissimi gol con la maglia del Napoli, mi aspetto che la gente lo tratti bene".
Fuori dal campo, i fratelli Higuain hanno pochi hobbies: "Trascorriamo tanto tempo in casa a suon di asado, partite a carte, piscina, musica, karaoke. Siamo tutti e tre stonati, però ci piace, ci diverte. Cantiamo anche in italiano, soprattutto Jovanotti e Vasco Rossi. Io in serie A? Sto bene negli Usa, ma in futuro chissà...L'Italia è uno dei migliori paesi del mondo nel calcio".