L'ultimo campionato che disputò in serie B fu trionfale. Nel 2004 Luca Toni trascinò con 30 gol il Palermo alla vittoria del campionato. Per il "gigante" di Pavullo arrivò anche il primo titolo di capocannoniere. Dopo il ritiro, giunto al termine della scorsa stagione, Toni è passato a una nuova carriera, ma l'obiettivo è sempre lo stesso di 12 anni fa: vincere il campionato cadetto. Stavolta con il Verona:
"Dobbiamo essere competitivi, la piazza merita la serie A" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Ci può stare che un anno vada male e si scenda in B, ma bisogna essere bravi a risalire subito. Serve un attacco forte, con gente tecnica e forte nell’uno contro uno. Con una difesa solida, davanti devi avere giocatori che vincono da soli".La decisione di smettere non gli ha tolto il buon umore: "Quando decidi tu è una fortuna, quando ti fanno smettere gli altri invece… Il problema è che prima, di questi tempi, sarei stato in vacanza, adesso invece passo da una riunione all’altra. Quindi ora il campo non mi manca, poi si vedrà".
Nuovo incarico ancora tutto da definire: "Devo imparare, conoscere un mondo nuovo. Sto vicino al presidente, parliamo agli sponsor. Sto vicino al d.s. Fusco, un grande professionista. Starò vicino al tecnico Pecchia, che conoscevo solo da avversario, ha tanto entusiasmo e non vedo l’ora di vederlo all’opera. E curerò i rapporti tra la prima squadra e il settore giovanile, perché i giovani sono il futuro e bisogna farli crescere. Incarico? Devo capire cosa mi piacerà di più, non mi interessa la carica. Farò il corso da d.s., intanto studio e imparo. L’ambiente mi piace, mi stimola".
Toni, come detto, ha un precedente positivo in B, come calciatore: "Era il 2003. Non avevo fatto bene a Brescia ma potevo restare in A. Invece ho scelto il progetto di Zamparini ed è stata la svolta della mia carriera: ho sempre fatto gol, ma da allora ho cominciato a segnare tanto. La piazza di Palermo dava un entusiasmo incredibile e il campionato era tosto: c’erano il Cagliari di Zola e Suazo e il Livorno di Protti e Lucarelli. La B resta sempre un campionato lunghissimo e molto equilibrato, con tanta corsa: la qualità fa la differenza. Ci sarà sempre una sorpresa, noi dovremo essere una certezza".
Oddo e Gattuso, due ex campioni del mondo come Toni, hanno scelto la panchina: "Non credevo che Massimo potesse fare l’allenatore, invece è bravo, si è tolto una bella soddisfazione, diventerà un grande. Ci sentiamo spesso sulla nostra chat dei campioni del mondo. Gattuso? Ho visto in tv le finali col Foggia, sono felice per come è ripartito dopo qualche delusione. Certo, erano anni che non lo vedevo con la borsa del ghiaccio in testa. Inzaghi? Ha fatto la scelta giusta, con grande umiltà ha deciso di scendere. In bocca al lupo!".
A Verona molti giocatori sono indecisi: rimanere in B o provare ad accasarsi in A? Toni dà un consiglio a tutti: "Faccio il mio esempio anche ai nostri giocatori. Chi cerca riscatto, se motivato, qui ha il posto giusto per ripartire. Pazzini? Spero che rimanga con noi, deciderà lui. Uno così, motivato, non ce l’ha nessuno: può fare la differenza in A, figurarsi in B. E’ un amico, ha un contratto importante, dovrà fare qualche sacrificio, ma se rimane sarà un grande colpo. Chi resta deve essere convinto. Chi dice “sì, ma…” non va bene. Non è così, per esempio, Viviani: ha entusiasmo e tanta voglia di spaccare il mondo, qui può ripartire e poi vedrete, arriverà in Nazionale".
Ecco l'identikit dei possibili nuovi acquisti: "Gente di qualità, che salta l’uomo e fa gol, uno come Lapadula per esempio, anche se credo andrà in A. Spero che il Verona sia la squadra da battere, dovremo essere competitivi, poi sarà il campo a dire se lo meritiamo. Aspetto la partita contro Gattuso, spero che resti a Pisa. So che prima della partita non mi saluterà, ma lo massacrerò di messaggi e lo andrò a salutare io".