Un'avventura partita non senza difficoltà, quella di Giampiero Ventura ct azzurro. Qualche critica di troppo piovuta addosso al neo ct, che ai microfoni di Radio anch'io Sport ha parlato di tutto e di più: "A chi vole tutto e subito dico che è obiettivamente difficile, ma credo che piano piano ci siano i presupposti per fare bene. È una avventura stimolante e impegnativa e l'obiettivo è di sfruttare i giocatori che il campionato mette a disposizione, sopratutto i più giovani".
Sulle pressioni e le critiche: "Le pressioni fanno parte della vita di ogni allenatore e dopo 30 anni di calcio si possono sopportare.Chi dice che io non sia adatto a questo ruolo non mi conosce. Qualcuno contesta che non ho mai vinto campionati ma non ho mai allenato una squadra fra quelle che lottano per lo scudetto, ma io e i miei collaboratori abbiamo ottenuto altri risultati in sintonia con gli obiettivi delle società dove ho lavorato, abbiamo lanciato decine e decine di giovani finiti in Nazionale e fatto guadagnare milioni e milioni di plusvalenze. Trent'anni di calcio non si cancellano - ha continuato il ct - Il vero problema è il momento storico che l'Italia sta attraversando sul piano generazionale, con grandi giocatori che hanno finito e altri che stanno finendo e molti giovani che si stanno affacciando. E' un momento delicato che va gestito con raziocinio e serenità".
Sugli stage, argomento tanto caro anche anche ad Antonio Conte: "Ho chiesto di farli non per chi fa 70 partite all'anno come i Bonucci o i Chiellini, ma con quelli di 22-23 anni che sulla carta sono di grande prospettiva in attesa di poter far parte della Nazionale che mi auguro giocherà i Mondiali. Inizieremo a novembre e così potremo già modificare il modo di stare in campo. Vogliamo costruire due nazionali: una che si qualifica per i Mondiali e l'altra che sia pronta a subentrare".
Passiamo ai singoli, partendo dal tanto discusso Pellè: "Un minimo di riflessione la deve fare, è un buon giocatore e un ragazzo per bene. Poi niente è precluso a nessuno, neanche a Pellé. Spero che non sia stato frainteso il discorso e il gesto di Pellé, se ne è visti di peggio nel calcio. In Nazionale però è diverso e l'Europeo ha esportato l'immagine di un gruppo corretto e positivo, quel gesto ha intaccato quello che la Nazionale rappresenta; altrimenti chiunque si sentirebbe autorizzato a fare lo stesso".
Passando poi a Balotelli e Donnarumma: "Mario è un giocatore dalle grandissime potenzialità e qualità che è frenato da un modo di essere che non lo mette in condizione di esprimersi al meglio. Le porte sono aperte per tutti ma in questi anni c'è stato un abbassamento del livello e il gap lo vai a colmare con un comportamento e un atteggiamento tattico da squadra, la squadra ha la priorità sul singolo e lui deve mettere le sue qualita' a disposizione della squadra e non la squadra che si mette a disposizione di Balotelli, e' questo il grande passo che deve fare - ha dichiarato Ventura - Donnarumma è giocatore con un futuro straordinario davanti a sè. Forse sta nascendo un altro Buffon".
Sulla Serie A: "Il campionato che tutti davano per scontato nella parte iniziale non credo abbia niente di scontato, poi il ritorno del Milan e della Roma lo rende più entusiasmante“.
Infine, sull'Inter e Icardi: "È un momento difficile per tutti. Icardi ci ha messo del suo in quel che sta succedendo. De Boer è quello meno colpevole, è stato chiamato in corsa e non è facile per un allenatore straniero. Non parla italiano, non conosce benissimo la Serie A, gli serve tempo per capire almeno dov'è capitato e cosa fare in Italia. È un momento difficile per l'Inter, per Icardi e per de Boer. La storia dell'Inter merita qualcosa di meglio in questo momento. È la società che determina, non possono essere i tifosi. I tifosi possono, anche in modo non corretto a volte, condizionare, ma non determinare".