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Data: 17/12/2016 -

Ventura: "Juventus-Roma? Può essere la partita della consacrazione per i giallorossi"

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Juventus-Roma, l'attesa è finita. Il "big match" dello Stadium ci dirà se il campionato potrà essere riaperto o se invece la Juventus proverà la fuga già prima della sosta: in palio anche il titolo di Campioni d'Inverno. Tra gli spettatori particolarmente interessati c'è Giampiero Ventura, anche se la BBC stasera vedrà un solo protagonista e gli italiani schierati inizialmente saranno solo 4.

"Una partita che farà bene al calcio" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Ultimamente è stato raro vedere partite di questo livello con così poca differenza di punti fra le due squadre: non è solo prima contro seconda, ma anche la sfida della possibile “apertura” di questo campionato. E se non sarà pareggio, inciderà: un punto di vantaggio sarebbe niente, a +7 la Juve sarebbe già campione d’inverno. Da spettatore neutrale, complimenti ad Allegri: quella che ha battuto l’Atalanta può competere tranquillamente anche in Champions, al contrario di quella di Palermo. Prima mezzora di altissimo livello, forse la miglior partita dell’anno: una risposta da grande squadra. Quella che può dare anche la Roma: è la partita della possibile consacrazione. E anche al di là del risultato: se fai una grande partita lo sai a prescindere da come finisce".

Chi sarà decisivo? "Da una parte Dybala. Il suo ritorno nel derby ha confermato che Dybala è uno dei pochi giocatori che può cambiare una partita. Paragoni con Messi? Li lascerei stare: se hai Messi devi solo mettergli un dottore attaccato, a cui chiedere 'Fammelo stare sempre bene'. E a Messi al massimo puoi dire: 'Stai un po’ più a destra'. Nella Roma dico Salah, avendo automatizzato certe situazioni, permette di fare cose “uniche”. Senza di lui, possono essere decisivi in tanti, non uno solo. Può essere decisiva la squadra". De Rossi è tornato al top: "Non sono stupito, perché tutto nasce da un suo merito: il lavoro che ha fatto prima dell’Europeo. Ci era arrivato in difficoltà a livello fisico: era a un bivio, si è messo in discussione e e ha capito che solo con un certo tipo di impegno poteva tornare ad essere il De Rossi al top. Si è allungato la carriera, e con me non ha sbagliato una partita".

Milan-Atalanta? "Mi piace pensare sia uno spot per la mia Nazionale, come le partite del turno successivo lo furono per lo stage. In tanti fecero benissimo, ma quella domenica li avevo mandati a vedere tutti dicendo fra me e me: 'Se si comportano da divi, vuol dire che non sono pronti'. Gasperini arrabbiato? Per conoscere i giocatori bisogna vederli, potergli dire: 'Presentati e dimmi chi sei'. Lavoriamo per questo: perché si presentino. E comunque quando ho parlato con lui delle mie idee, Gasperini era entusiasta: è stata una cosa nata e finita lì. Di sicuro so che in Italia non potrà mai succedere come in Germania, dove a livello giovanile il rapporto federazione-club, anche a proposito di lavoro tattico, è più intenso che da noi". Milan? Adesso arriva il difficile: "I risultati del Milan finora sono ottimi e si vede che i giocatori credono fortemente in quello che fanno, ma la verità la sapremo fra due-tre mesi: la loro crescita da svolta, se ci sarà, deve iniziare adesso. Locatelli? Gli abbiamo fatto saltare due nazionali: essere chiamato per uno stage è una convocazione vera e propria, ma questo non significa essere già pronto per la Nazionale. Però, se non lo sarà, non si tratterà di bocciatura: significherà solo che gli serve altro tempo".

Sulla Var: "Tutto quello che migliora il calcio e lo rende più giusto va accettato, ma non credo al “tutto e subito o niente”: va bene per un gol dentro di due metri come quello di Muntari, un rigore e rosso per una respinta sulla linea, non per un fuorigioco. I nostri guardalinee sono i migliori al mondo, e quella deve restare competenza dell’arbitro: altrimenti che si fa, ogni volta si ferma tutto per andare a vedere la moviola? Piuttosto, sapete quale sarebbe una mia utopia? Arbitri e guardalinee che seguono alcuni allenamenti delle squadre: se avessero visto come Zeman lavorava sulla linea difensiva, per loro non sarebbe stato più facile giudicare?".

In chiusura d'intervista si parla dei sorteggi Champions: "Spero non si offenda nessuno: alla Juve poteva andare peggio. La sfida del Napoli è affascinante, e lo sarebbe stata ancora di più con l’andata al San Paolo. La squadra di Sarri sta giocando molto bene: non sono convinto che debba per forza uscire, proprio no".



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