Una storia finita male, come peggio proprio non si poteva. Intervistato da Radio CRC, Gian Piero Ventura torna a parlare della sua avventura alla guida della Nazionale azzurra: "Io ho vissuto un’esperienza negativa che è quella della Nazionale. Il rimpianto è quello di non aver capito che non avrei mai dovuto accettare, non c’erano i presupposti per poter portare avanti la mia idea di calcio. Quello che è successo poteva buttare fuoco sul fuoco dell’entusiasmo e ho più voglia di prima. Quando volevo lasciare? Durante tutto il periodo", le sue parole.
Ventura torna poi sull’esclusione di Insigne nel match contro la Svezia, quello che ha decretato la mancata qualificazione dell’Italia al Mondiale in Russia: “Lui non ha mai parlato male di me? E perché dovrebbe? Io e lui siamo in ottimi rapporti. Lui nel Napoli non aveva mai fatto la punta e secondo quello che è il modulo che scegli a volte un giocatore può essere penalizzato. Un 4-3-3 con la Svezia? Con il senno di poi, a ripensarci oggi, tutto si poteva fare. Io Insigne l’avrei messo pure in porta pur di vincere quella partita”, ha ammesso Ventura.