Attesa, desiderata, voluta. E’ arrivata, puntuale. “Finalmente”, urlano i tifosi. Comincia una nuova era per la Robur Siena.L’era Durio-Trani: AnnaDurio presidentessa e il figlio Federico Trani amministratore delegato con delega allo sport. Una trattativa lunghissima con Ponte: tra compromessi, rabbia e anche disperazione di un popolo che aspettava quotidianamente un accordo che invece tardava ad arrivare. Ieri sera finalmente la fumata bianca. E ora l’obiettivo chiaro, fin troppo: riportare il sole a splendere nella Terra del Palio. L’entusiasmo, comprensibile e due parole chiave, quali diktat imprescindibili di lavoro: ambizione e disciplina.
Dalla Liguria, dal Rapallo Bogliasco alla Robur Siena. Una bella sfida per la famiglia Durio-Trani, per Federico. Il dirigente più giovane d’Italia, classe ’96. In realtà ne dimostra almeno dieci in più di anni: il classico ragazzo che sa quello che vuole. Serio, determinato, ambizioso. E anche molto scaramantico sì. Un giorno speciale per lui. “Stento ancora a crederci, sono davvero troppo felice. Da oggi si lavora al 200 %, dobbiamo allestire la nuova squadra in pochissimo tempo. Ma essere qui è fantastico, davvero. Una sfida speciale, emozionante. Perché abbiamo scelto Siena? Perché Siena è Siena, non c’è nient’altro da dire. E’ una città fantastica. Si vive bene, si mangia bene, il calcio qui ha un passato glorioso.Credo di essere il dirigente più giovane d’Italia, ma non è mica un peso per me, anzi. E’ da quando ho tredici anni che rincorro la mia passione, stare nel mondo del pallone appunto, tra sacrifici e situazioni comunque speciali. E di certo non intendo fermarmi ora, in futuro voglio fare l’allenatore! “. Posato e determinato. Non è uno di poche parole: racconta, spiega le sue esperienze, la sua idea di calcio. Il suo modello, un modello speciale… “Il modello Juventus, squadra per la quale tifo peraltro. Speriamo di portarlo a Siena, intanto perché è un modello vincente e poi per quello che comporta. Rispetto dei ruoli, grande organizzazione e massima serietà”, spiega Trani ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com.
Ama il calcio (scontato), ma un tipo di calcio particolare… “Mi piacciono le storie calcistiche, i racconti e poi l’impatto che il calcio ha su altri aspetti della vita tant’è che la mia tesina della maturità era incentrata proprio sulla storia del ‘900 vista attraverso il calcio e gli avvenimenti sportivi. Di media mi guardo tre o quattro partite ogni weekend, spesso anche di più. E sono sempre concentrato su quello che devo fare, quindi ho il telefono in mano anche nei momenti di relax. Credo che la voglia e l’ambizione siano fondamentali per fare qualcosa di importante. Oltre ovviamente alla serietà. Tant’è che sono cresciuto con i video di Del Piero, Zanetti e Maldini: prima grandi uomini, poi grandi calciatori!”.
Idee perfette per Siena, per un popolo – quello bianconero – esigente sì, ma che sa apprezzare impegno e dedizione. “Voglio lanciare un messaggio ai tifosi, torniamo a far ‘tremare’ il Franchi. Le squadre che vengono a giocare qui devono avere paura. E’ fondamentale che i tifosi rispondano al nostro entusiasmo e abbiano fiducia. Dovessi scegliere un motto: insieme si può…”.
A proposito del Franchi, Trani è molto scaramantico e senz'altro si sarà riservato il suo posto ‘ufficiale’ per le partite: “Esatto, vicino alle scale come sempre anche perché mi agito e mi muovo in continuazione. Sono tanto scaramantico, lo ammetto. Se ad esempio vinciamo una partita, poi vado a vedere quella dopo vestito uguale. Ho un abito per il Rapallo, uno per il Siena e uno per la Juventus. Il sogno? Ora meglio ragionare sugli obiettivi, ma se dovessi dirne uno….Festeggiare in Piazza del Campo un qualcosa di speciale (che per scaramanzia non pronuncia)…”.
E’ giovane sì, ma questa giornata di certo non se la scorderà. La voce chiaramente rotta dall'entusiasmo e dall'emozione. E allora in bocca al lupo Federico…che il tuo Palio abbia inizio!