L’associazione porta subito ad un pensiero: Napoli-Milan, stagione 2015-16, e una prestazione difficilmente dimenticabile. Fermare il miglior attaccante del campionato, destinato a chiudere la stagione con il record di 36 gol segnati, e lasciarsi andare ad un’insolita dichiarazione a fine partita: “Quando sono concentrato, non ce n’è per nessuno”. Tracotanza giustificata, allora come…oggi, nonostante le bocche cucite a fine partita. Vero: di fronte a Cristian Zapata e al Milan non c’era Higuaín, totalmente bloccato nell’1-1 maturato allora al San Paolo, ma pur sempre il terzo attacco del campionato, frenato in una corsa scudetto in cui la Juventus, ora, può davvero scappare. Vedi Napoli e poi…ti esalti, mettendo in campo tutta la voglia accumulata in mesi in cui, con l’intesa crescente tra Bonucci e Romagnoli, è stato sostanzialmente impossibile far crescere il proprio minutaggio: altra prova super e da muro, nel giorno in cui il Milan doveva fare a meno dei suoi due centrali titolari, al fianco di Mateo Musacchio, rafforzando quel concetto di affidabilità mai troppo calcato dopo le precedenti prestazioni.
Due gare stagionali giocate insieme a 4, nel preliminare di andata e ritorno di Europa League, e un notevole ritorno in coppia oggi, ringraziando anche il prodigio di Donnarumma su Milik nei minuti di recupero: eppure l’intesa tra Cristian e Mateo, scavando nel passato, nasce da ben altri tempi. Semi-inedito stagionale ma tutt’altro che totale, considerando l’annata 2011-12 vissuta insieme con la maglia del Villarreal: 20 partite disputate insieme e 26 gol subiti, con una media da 1,3 gol incassati a gara, per poi ritrovarsi nel contesto rossonero e rendere inaspettatamente al meglio, contro ogni pregiudizio o previste difficoltà.
E gira che ti rigira, si finisce sempre lì: dopo un discreto minutaggio nella prima parte di stagione ed un basso impiego all’interno della seconda, vedere qualche muso lungo resta inevitabile. Ma essere allenati da Rino Gattuso, trasformatore di una squadra capace di svoltare anche mentalmente, oltre che a livello di prestazione, porta anche a questo: allenamenti al massimo, al di là di ogni malumore o musino triste, in attesa dell'occasione giusta, spingendo in un'unica direzione. Quella che porta a prestazioni top in partite come Milan-Napoli, ad un anno esatto da quell'incredibile derby di Milano pareggiato al 97': occasione in cui la firma, curiosamente, portava proprio il nome di Cristian Zapata. Protagonista inatteso in un aprile rossonero che, di anno in anno, vede il suo pana tra le note più positive.