Otto anni di Arsenal, troppo per perdonargli il passaggio ai rivali del Manchester United. L'estate del 2012 non è stata fra le più semplici per Robin Van Persie, che decise di lasciare i Gunners per i Red Devils. 23 milioni di sterline il prezzo, tante le critiche ricevute dai suoi tifosi, che non lo hanno mai perdonato.
Anche perchè allo United l'attaccante olandese ha dato spettacolo, segnando 30 gol nella sua prima stagione ad Old Trafford: "In realtà il club si era stancato di me - ha confessato a BT Sport sette anni dopo quel trasferimento - lo possiamo paragonare al matrimonio. Io e l'Arsenal siamo sposati da otto anni e ad un certo punto mia moglie si stanca di me. L'ho accusata".
Insomma, a Londra non lo volevano più: "Ho scambiato un sacco di messaggi con Arsene Wenger e Ivan Gazidis per il rinnovo, ma non mi hanno mai offerto un nuovo accordo, quindi ho dovuto valutare le altre opzioni. La reazione dei tifosi? Sapevo come avrebbero reagito, ma ho dovuto prendere una decisione perché non avevo un'offerta dall'Arsenal. Non ho rimpianti per la mia decisione e non nutro rancore verso i Gunners. Anzi, capisco i fan che si fanno un'opinione sulla base delle informazioni che hanno. In ogni matrimonio le cose accadono dietro le quinte".
Allora Van Persie disse di aver scelto lo United perché lo tifava da ragazzino. Ma in realtà fu decisivo Sir Alex Ferguson: "C'erano tre opzioni per me, una dall'estero, che è scomparsa abbastanza rapidamente, e poi il Manchester United o il Manchester City. Ferguson mi ha trasmesso le sensazioni migliori. È stata una nuova sfida ed è quello che un giocatore cerca".