Un'attesa durata mesi, l'emozione di una notte. Dal sorteggio del 12 dicembre a Nyon alla super sfida del Santiago Bernabeu: un lungo countdown durato più di due mesi. Per una partita che sembrava lontanissima, che piano piano si è avvicinata sempre più tra attesa e scaramanzia. Voli charter per tanti tifosi, c'è chi ha approfittato dell'occasione per passare qualche giorno in Spagna. Portando orgogliosamente con sé i colori azzurri. Polverizzati i 3917 biglietti per il settore ospiti, qualcuno invece è stato costretto ad acquistare un prezioso tagliando per le altri parti dello stadio. Contattando qualche conoscenza a Madrid, attendendo le ultime ore prima della partita o, addirittura, acquistando la tessera socio del Real. C'è chi ha fatto anche questo sì. Ma, si sa, i napoletani sono disposti a tutto pur di seguire la propria squadra in ogni dove.
E lo hanno fatto invadendo la città, oggi Madrid sembrava Napoli. Plaza Mayor e Plaza del Sol colorate di azzurro, cori ad accompagnare la quotidianità degli spagnoli che guardavano ammirati e divertiti. 'Vamos'? No, per un giorno la parola d'ordine a Madrid era 'jamm!'. Camminando per le strade della capitale spagnola, infatti, si sentiva parlare soltanto in napoletano. Quanti tifosi azzurri c'erano al Bernabeu? Difficile dire un numero preciso ma una cosa è certa: i napoletani si facevano sentire eccome. Cori sin da fuori allo stadio, poi all'interno dell'arena del Bernabeu era una gara con i tifosi 'blancos' a chi cantava di più. Risultato: uno spettacolo eccezionale. Da una parte il bianco del Real, dall'altra l'azzurro Napoli per una notte da campioni.
Cuori che battono all'unisono, un'emozione intensa insieme a Sarri e ai suoi ragazzi. Perchè vedendo (e vivendo!) il settore ospiti del Bernabeu, la sensazione è stata come se i sentimenti di tifosi e calciatori fossero collegati. Grinta e (un pizzico) di timore all'inizio. Per quel Real campione d'Europa in carica, con Ronaldo, Benzema, Ramos, Kroos, Modric e tutti gli altri. La palla si muove a cento all'ora, il primo brivido già dopo pochi secondi. Paura. Che sparisce, però. Presto. Grazie a Sarri e al suo Napoli, che con il passare dei minuti si scioglie e si carica. E con loro anche tutta l'armata azzurra presente sugli spalti. L'apice? Il gol di Insigne, ovvio. Il momento perfetto. Da vivere, ricordare e raccontare. C'è chi pensa '10 anni fa a quest'ora eravamo' in Serie C'. Ora, invece, un figlio di Napoli segna al Bernabeu. 'Jamm wagliu' sembra urlare Insigne nella sua corsa liberatoria, come un bambino emozionato, forse neanche sa ciò che sta facendo.
I tre gol del Real Madrid sono come cazzotti che stordiscono ma non scoraggiano. I tifosi del Napoli continuano a incitare la squadra, un canto lungo 90 minuti. Ed anche oltre, sì. Perchè dopo la partita i calciatori azzurri sfilano uno ad uno sotto il settore con i loro tifosi. Che, nonostante il 3-1, li applaudono come se avessero vinto. Sanno che i loro beniamini ce l'hanno messa tutta e che, in ogni caso, hanno regalato ad un'intera città un sogno: quello di esultare per un gol al Bernabeu. Così, 'un giorno all'improvviso'. E che comunque misurarsi con avversari così grandi ti fa rendere conto del livello che hai raggiunto, ti fa capire gli errori e le cose da migliorare. Ogni sconfitta è un nuovo passo verso un'altra vittoria, soprattutto in questi palcoscenici.
E in questo lungo mercoledì Madrid si è svegliata tinta di azzurro, come non mai. E Napoli, domani, si sveglierà con l'orgoglio di sempre. Ed un coro, che ha accompagnato l'uscita dal campo dei calciatori azzurri: "Forza ragazzi, noi ci crediamo". Atto secondo della grande sfida al Real Madrid: dal Bernabeu al San Paolo, ora la testa è già alla sfida del 7 marzo.
