Upamecano: "La balbuzie mi terrorizzava, ora sono orgoglioso di me ste...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 09/04/2023 -

Upamecano: "La balbuzie mi terrorizzava, ora sono orgoglioso di me stesso"

profile picture
profile picture
Il racconto del difensore del Bayern e della nazionale francese
Il racconto del difensore del Bayern e della nazionale francese

In un'intervista al quotidiano inglese Guardian, il difensore francese del Bayern Monaco Dayot Upamecano ha toccato alcuni temi personali con sincerità. In particolare, l'ex Lipsia si è soffermato su un problema che aveva già rivelato in passato, la balbuzie che da ragazzo gli creò diversi problemi. 

 

upamecano_screen_1_gdm.jpg

 

"Ero un bravo bambino", racconta Upamecano. "Ho lavorato da quando ero piccolo, aiutavo mia madre al mercato. Vendeva le extension in stile afro". Ma Dayot soffriva di difficoltà nell'articolare le parole: "Penso che il motivo della mia balbuzie fosse che cercavo di parlare troppo velocemente. La cosa mi faceva molta paura, perché da bambino ti preoccupi delle prese in giro delle altre persone. Mi ripetevo ogni volta che se avessi aperto bocca, tutti mi avrebbero riso dietro. Quando è così hai paura di andare alla lavagna quando sei a scuola, ma anche di comunicare in generale". 

 

upamecano_1_gdm.jpg

 

Upamecano e il problema della balbuzie: il racconto del difensore

Poi il ventiquattrenne, ormai titolare della nazionale francese, ha proseguito: "Ho iniziato presto le terapie con un logopedista. Poi le ho dovute interrompere per il divorzio dei miei genitori, riprendendole all'età di 15 anni. Devo ringraziare le mie sorelle, che mi hanno sempre supportato. Oggi mi sento orgoglioso di me stesso, perché ho fatto molti passi avanti".

 

upamecano-screen-gpo.jpg

 

Poi Upamecano racconta di quanto il calcio lo abbia aiutato nel superare queste difficoltà: "Da difensore, ero obbligato a parlare. Poi l'allenatore di una delle mie prime squadre mi ha nominato capitano: così dovevo per forza comunicare coi miei compagni. In campo mi sentivo bene, nessuno mi prendeva in giro e non balbettavo". Leggi anche - Upamecano e il segreto per la voce: "Mi sono affidato a un cantante d'opera"



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!