Come spieghi i 90 minuti più attesi di una stagione? Difficile, come difficile non cadere nella retorica o nella banalità nel tentativo di trovare la giusta definizione di... derby. Quello capitolino è uno dei più accesi, anche se quest'anno si potrà contare ben poco sullo spettacolo offerto dagli spalti, e Lazio e Roma mettono sul piatto ben più dei tre punti in palio per la vittoria. O forse no?
Immaginiamoci in un tribunale; uno Zeman senza filtro si alzerebbe con un'obiezione: "E' una partita come le altre", ne è sempre stato sicuro il boemo che l'ha vissuto su entrambe le panchine. "So che qui il derby è una partita molto speciale", la replica pronta con un accento asturiano. E' Luis Enrique che in questo stesso fine settimana ne vivrà un altro di derby, El Clasico, e che sulla panchina della Roma non ha mai avuto la gioia di vincere. "Sono sempre tre punti...", parola di Petkovic. Sussulto in aula. Poi aggiusta il tiro: "Ma per me è una partita particolare, come una finale di Coppa". "La gente di Roma vive questa gara al massimo", gli spiega Pioli l'allenatore biancoceleste che domenica sfiderà Spalletti che ricorda: "E' qualcosa in più dei tre punti in palio". Lo spessore, la dimensione e il valore di questa partita un allenatore lo capisce subito, appena sbarca nella capitale. "Una buona prestazione e una vittoria sarebbero una svolta. Magari con un gol allo scadere…", si insinua Reja con il piglio del tifoso mentre la sentenza di Garcia chiude la discussione: "Un derby non si gioca, un derby si vince".
Voci e opinioni sempre in bilico tra il voler soddisfare i media e il non voler tradire se stessi, perchè ognuno avrà anche la sua definizione di derby ma in quei 90 minuti non si parla, si gioca. E perdere è davvero un peccato capitale.