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Data: 14/03/2016 -

Una panchina per due: da Lecce a Lanciano, l'amicizia del duo Maragliulo-Rizzo

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Quindici punti in sette partite, fuoriuscita dalla zona retrocessione e una nuova coppia di allenatori che sta facendo innamorare una città: la Virtus Lanciano è la grande protagonista dell’ultimo mese di Serie B. Dal 6 febbraio, primo match con i rossoneri guidati dal duo Maragliulo-Rizzo, gli abruzzesi hanno infilato un record di cinque vittorie, un pareggio e una sconfitta: davvero niente male per una squadra che navigava nei bassifondi della classifica. L’avvicendamento di panchina sta portando i risultati sperati e l’inedita coppia di allenatori sta riscuotendo grande successo tra gli addetti ai lavori. Per comprendere meglio i motivi della rinascita del Lanciano, ci siamo affidati a un esperto del settore che conosce bene Primo Maragliulo e Roberto Rizzo, avendoli avuto sotto la lente di ingrandimento quando ancora allenavano i ragazzi: “Non sono affatto meravigliato che stiano andando bene – esordisce Gino Dimitri in esclusiva ai microfoni di gianlucadimarzio.com – li conosco da tempo e me lo aspettavo, sono contento che siano riusciti a emergere in un momento difficile per il Lanciano”. Coordinatore del settore giovanile del Lecce dal 2001 al 2005, Dimitri è ora uno scout internazionale al servizio della Juventus e ricorda bene il periodo giallorosso con Rizzo: “Con la Primavera abbiamo vinto due campionati, due coppe e due supercoppe, con l’ultima nel 2006 di cui vado particolarmente orgoglioso, in quanto ero diventato il responsabile del settore giovanile prendendo il posto di Corvino”. Era un Lecce stellare quello, con giovani emergenti come Bojinov e Pellé che hanno scritto la storia della società pugliese, mai come allora ai vertici del calcio giovanile italiano. Grande parte del merito però va a Roberto Rizzo, allenatore di quell’incredibile ciclo vincente: “È un allenatore che cura nei minimi dettagli il lavoro durante la settimana, riuscendo a motivare oltremodo i suoi giocatori – prosegue Dimitri – inoltre è fortissimo nella lettura della gara: durante i 90’ dà il meglio di sé”. Le parole dell’ex leccese hanno un peso specifico importante, visto il rapporto speciale che lo lega a Rizzo. Dopo la parentesi pugliese infatti, i due si ritrovano a Matera, dove rilevano a dicembre una squadra quartultima e la portano alla vittoria della Coppa Italia di Serie D, con il conseguente ripescaggio in Seconda Divisione. Le strade di Dimitri e Maragliulo invece, si incrociano nel suo ultimo anno a Lecce: “Nel 2005 Rizzo andò via e gli chiesi di suggerirmi un nome per sostituirlo – racconta in esclusiva Dimitri – lui non ebbe dubbi e mi indicò Maragliulo, al quale vennero affidati gli Allievi Nazionali. È un amante del calcio, ama fare il proprio lavoro e si basa su sani principi”. La Virtus Lanciano sta viaggiando a gonfie vele e una coppia affiatata come Maragliulo-Rizzo non si vedeva da anni. Potrebbero cavarsela anche da soli? “Si, sono entrambi bravissimi e potrebbero avere una panchina a testa – conclude romanticamente Dimitri – ma a me piace questo duetto per il retroscena che si portano dietro: a distanza di anni, non hanno dimenticato di poter fare affidamento l’uno sull’altro”. Una storia di amicizia come se ne vedono poche nel calcio, di un allenatore che ha ricambiato un vecchio favore in nome del rispetto e della stima reciproca provata verso il collega: Rizzo aiutò Maragliulo agli albori della carriera e ora si ritrova al suo fianco. A vivere un bellissimo sogno chiamato Lanciano. di Andrea Zezza


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