Uomo derby, nonostante fare gol non sia propriamente il suo mestiere. “A inizio carriera giocavo terzino, adesso ho alzato di qualche metro il mio raggio d’azione, centrocampista di fascia diciamo così”. Risultati? Ottimi. Leggere il tabellino del derby tra Catanzaro e Cosenza (Serie C, girone C) per credere. “Segnare sotto la Capraro sarebbe stato ancora più bello, perché la nostra è la migliore tifoseria che c’è. Però dai, non mi posso lamentare…”. Decisamente no. Sorride Matteo Zanini, classe 1994, autore del gol che ha sbloccato il derby con il Cosenza. “E’ una partita che ricorderò a lungo, l’urlo del Ceravolo è stato impressionante. Catanzaro è una piazza che ti porta subito in cielo, ti fa volare”, le sue parole rilasciate in esclusiva a GianlucaDiMarzio.com. Eppure, decidere un derby per lui non è mica una novità. “Feci gol con l’Akragas contro il Catania, al 94’. Indimenticabile anche quella gara, alla vigilia eravamo praticamente spacciati invece… Paragonando le due partite dico quello è stato il derby della liberazione, questo invece quello della conferma”. Con un messaggio chiaro al campionato: “Ci siamo anche noi, proprio così. Abbiamo superato le difficoltà iniziali e nonostante questa – come ci ha detto spesso la nuova proprietà – è una stagione di transizione, beh noi pensiamo a fare al più presto i punti salvezza, poi si vedrà”.
Birra, un nuovo tatuaggio e il Milan di Seedorf
Mentalità, già. “Guardando il Milan di Seedorf d’altronde…”. Come? “Si sì, ho fatto il settore giovanile nel club rossonero, ho giocato lì fino agli Allievi Regionali, in squadra insieme a me c’erano anche Petagna e Cristante. Quello erano gli anni d’oro del Milan, vincevano ovunque. Io – prosegue Zanini – ho avuto la fortuna di vederli allenare da vicino, erano impressionati. E non solo per qualità tecniche, ma per la mentalità che avevano. Io restavo folgorato osservando Seedorf, un fuoriclasse”. Flashback passato subito messo da parte, il presente si chiama Catanzaro. “L’euforia per il successo nel derby è ancora tanta. Come ho festeggiato? In famiglia con la mia compagna, mio figlio e mia madre che è venuta a trovarmi; poi sono andato insieme a tutti i compagni di squadra a bere una birra. Ma non abbiamo fatto tardi, entro la mezzanotte eravamo già tutti a casa”. Mentalità, ancora. Quella che contribuisce a vincere un derby, ancora più speciale per Zanini. “La mia prima esperienza nel calcio professionistico l’ho vissuta proprio con la maglia del Cosenza, ho buoni ricordi. Quella volta contro il Catanzaro il derby al Ceravolo lo perdemmo, questa volta invece…”. 2-1, già. Una firma indelebile anche sulla… pelle: “Sto pensando di fare un tatuaggio con il minuto in cui ho fatto gol, il 31esimo, oppure qualcosa proprio con i colori giallorossi”. Quando un gol è per sempre. Indimenticabile, già. Proprio come decidere un derby. Ma questo Zanini sa davvero bene come si fa.