Un Toro per il Torino. L'avventura tra Lucas Boyé e i granata è appena cominciata, ma già promette bene. Toro infatti è il soprannome dell'attaccante, preso dal River Plate lo scorso febbraio (ufficiale da quest'estate). Non solo il soprannome però, anche qualcosa in più. Perché Lucas nei Milionarios è cresciuto con il mito del Grande Torino. River e Toro sono infatti gemellate dopo la tragedia di Superga: "Per la gente del River, dopo Superga, il Torino è diventato la seconda squadra", ama ripetere spesso. Argentino classe '96, Boyé è un centravanti fisico, un pressatore instancabile e un gran colpitore di testa: uno da cuore Toro, insomma. In Argentina viene considerato un predestinato, in molti sono pronti a scommettere su una sua rapida ascesa. Il punto debole? La vena realizzativa, con medie non proprio da killer: un aspetto dunque da migliorare nel suo bagaglio tecnico. L'età è dalla sua parte. Il feeling con Mihajlovic d'altronde è già scattato, anche grazie a un precampionato positivo. "Mi ha impressionato", ha ammesso l'ex difensore. Il serbo ama i giocatori pieni di grinta, gli ricordano lui da giocatore. Ecco perché Sinisa ha scelto di inserirlo a gara in corso contro il Milan, seppure al posto dell'infortunato Ljajic. Quasi 90' come primo assaggio della Serie A, con cose positive e altre meno (condizionate anche dal risultato). La personalità però salta subito all'occhio, San Siro non ha spaventato l'argentino. E' forse presto per dirlo, ma il Toro Boyé potrebbe presto diventare uno dei prossimi idoli della Maratona.
Data: 21/08/2016 -