Grande, grosso e … colombiano. Anche se il fisico è da statua greca. Taglia extra-large. Parla poco e lavora tanto, Zapata: “Negli ultimi tre mesi voglio continuare a segnare”. Parola di Duvàn, dopo aver ferito la Juventus ed essersi ripetuto a Pescara. E il merito è soprattutto di quell’armadio sudamericano. La squadra di Delneri raddoppiava, triplicava, contro i bianconeri. Di perdere non aveva voglia. Paura zero. Tanto, davanti c’era lui: un guerriero col compito di terrorizzare la BBC. Detto, fatto. Grossissimo. Alla faccia del ‘falso nueve’ moderno. Tecnica sopraffina? No, ad essere sinceri. Forza straripante? Sì, da paura. Zapata ricorda i grandi centravanti del passato. Niente paragoni, per ora. Perché contano solo i fatti.
Gol pesanti, 7 in campionato. In tutti i sensi. Vedi domenica scorsa e oggi: voto...7. Giudizio condiviso. Bonucci e Chiellini sudano quando lo incrociano, la difesa del Pescara non può contenerne la fisicità. Quasi trema. Duvàn getta scompiglio nell’area avversaria. Segna. Galoppata dalla trequarti campo e sinistro in rete, o incornata di testa in piena area di rigore: Zapa is back. Digiuno spezzato domenica scorsa, con un’esultanza che non arrivava dall’11 dicembre scorso nella vittoria contro l’Atalanta, e secondo gol consecutivo. ‘Ah, ma allora c’è’. Sospiro di sollievo per i fantallenatori. Scommessa dell’asta estiva, non uno da prima fascia. Ma uno al quale si dà fiducia.
Uno buono. In campo e nella vita. Lavoratore. Calciatore e ‘ fruttivendolo al mercato’. Ma solo per l’Udinese, assieme ai suoi compagni nel Dacia the Swap. Scambio di vita per un giorno con i tifosi. Soprannome? El ternero, il vitello. Ma come, sembra un toro. “Ogni volta che commetteva un errore tirava fuori un grido, come quello di un bovino”. Parola di José Manuel el ‘Willy’ Rodríguez, il suo scopritore. Dalla sua Colombia all’Argentina: Estudiantes. Poi Europa, San Paolo. Napoli. A scuola da Higuain: “Il Pipita è una gran persona". 15 gol nelle due stagione assieme a lui. Super destro contro il Marsiglia nel girone di Champions League. Forse ancora un po’ grezzo, ‘ruota di scorta’ di Gonzalo. Cambio: prestito biennale a Udine. Tra infortuni, imprecazioni, magie, desideri e ringraziamenti: “So bene che sono i miei ultimi tre mesi qui a Udine, ma voglio giocarmeli al meglio, fare tanti gol: sarebbe bello restare ancora qui. So che è quasi impossibile, ma ci spero. Delneri mi ha sempre difeso, mi ha fatto stare tranquillo”. Altro che vitellino, super uomo innamorato di Udine. Ora con una nuova leadership riconosciuta e con un pensiero, in ogni esultanza, a mamma Elfa, morta sette anni fa. E con un doppio +3 tanto atteso per tutti i fantacalcisti innamorati di lui. “Stavo cercando il gol da tante partite”. Già, ma chi ci avrebbe scommesso su un back to back?