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Data: 21/03/2016 -

Un 'Picciriddu' che regala magie e una squadra in stato... Di Grazia: "Mi ispiro a Dybala e sogno Neymar, ma adesso penso a vincere con l'Akragas"

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Nasci, cresci, sogni. Un pallone fra i piedi a regalare attimi intensi di felicità, un pensiero fisso in testa: il calcio che conta. Ammiri le gesta dei più grandi campioni ed in mente ti sei già fatto un film tutto tuo. L'obiettivo? Realizzarlo al più presto, magari nel match più significativo. Ci è riuscito Andrea Di Grazia, talento classe '96 che con i suoi numeri sta facendo volare l'Akragas in Lega Pro. Nato e cresciuto a Catania, il rossazzurro come seconda pelle, nel derby di ieri ha punito con una meraviglia la squadra che a gennaio lo ha lasciato partire. Prima l'esordio tra i 'grandi', lui che da tutti è considerato 'U Picciriddu'. Sì, proprio come quel 'Picciriddu' che sempre in Sicilia, a Palermo, ha regalato magie: "Mi hanno dato lo stesso soprannome che ha Dybala e questo mi fa estremamente piacere, - ha detto Di Grazia in esclusiva ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com - un accostamento con un giocatore così non è roba da tutti i giorni". Con l'attaccante della Juventus somiglianza fisica e non solo, i mezzi tecnici di Di Grazia dopo pochissimi mesi hanno già fatto innamorare tutta Agrigento: "Mi piace rimanere con i piedi per terra, non sono io a dover dire se somiglio o meno a Paulo - continua l'attaccante - Mi ci rivedo? In alcuni movimenti, ma non voglio esagerare. Di certo è uno di quei giocatori a cui mi ispiro. Anche se il mio preferito in assoluto rimane Neymar, che fenomeno...".

Nel derby di ieri l'exploit, 3-2 il risultato finale con il più classico dei gol dell'ex. Beh, classico non proprio... Quello del momentaneo 2-0 è stato un vero gol da antologia che ha fatto esplodere di gioia tutto lo stadio 'Esseneto': cavalcata palla al piede, coast to coast lungo 50 metri da stropicciarsi gli occhi. "Era proprio quella la giocata che avevo in mente, ho subito deciso di andare in porta da solo - confessa Di Grazia - Certo, sono anche stato un po' fortunato, ma è di sicuro il gol più importante della mia breve carriera". Una rete di rara bellezza che ha mandato l'Akragas in paradiso e ha spedito il Catania all'inferno: "E' stato un gol dal sapore particolare - spiega il classe '96 - ho segnato contro quella che è la mia squadra, perchè io sono catanese e tifo Catania. E' stata una rivincita dopo la cessione nel mercato di gennaio? Direi di no, mi hanno mandato qui ad Agrigento perchè credevano che questo fosse l'ambiente ideale per crescere. Inizialmente giocavo pure, poi Pancaro non mi ha visto più... Il Catania adesso è in un momento molto delicato, magari l'anno prossimo potrei tornare a casa ed aiutare la squadra a lottare per le posizioni di vertice. Mi dispiace per la situazione attuale, ma io faccio il mio mestiere e adesso penso a vincere con l'Akragas". Otto nelle ultime nove partite, di vittorie ne stanno arrivando tante. Da quando c'è Di Grazia - 3 gol in 8 partite ed un apporto sempre decisivo - la squadra biancazzurra ha cambiato rotta ed è tornata 'Gigante'. Merito soprattutto dell'allenatore Pino Rigoli: "Avevo già segnato all'esordio quando in panchina c'era ancora Legrottaglie, ma Rigoli per me è stato davvero importante - prosegue Di Grazia - E' un grande motivatore, mi conosceva già e mi ha sempre dato fiducia, questo per un giovane è fondamentale. Non mi aspettavo di poter fare subito così bene. Il nostro segreto? Siamo tutti uniti, sia chi scende in campo sia chi va in panchina o in tribuna pensa soltanto ad una cosa. E adesso ci siamo quasi...". Sì, perchè per una salvezza in Lega Pro, inimmaginabile soltanto pochi mesi fa, ormai sembra mancare davvero poco: "Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, ma finché non avremo la certezza matematica dovremo sempre pensare partita per partita. Dopo aver conquistato la salvezza, magari, potremo fare anche qualche altro pensierino...". E di pensieri per il futuro Di Grazia ne ha tanti, con il biancazzurro ben saldo in testa ed un sogno tutto a tinte bianconere: "Per il momento penso solo a finire questa stagione nella migliore maniera possibile, dando il massimo per l'Akragas. Poi potrò guardare più in là. Dove mi vedo fra dieci anni? Mi piacerebbe essere un punto fisso del calcio che conta e poi finire la mia carriera al Catania - conclude l'attaccante - ma il sogno più grande sarebbe vestire la maglia della Juventus. Sarà molto difficile, ma chissà...". Classe cristallina, numeri straordinari e Dybala come modello, adesso Andrea - 'U Picciriddu' - fa volare un'Akragas in stato... Di Grazia. Il talento c'è, i sogni adesso bisogna soltanto realizzarli.


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