Il GGG era un gigante molto grande e dalla gentilezza sconfinata, che nel romanzo fantastico di Roald Dahl del 1982, guidava la piccola Sofia nel mondo dei giganti, proteggendola e facendosi aiutare a cambiare vita ai propri simili. Léo Lacroix è anche lui un gigante, di 197 centimetri, che però, visto il ruolo in campo, non è poi così gentile.
Sedici gialli in 73 presenze nella Serie A svizzera dimostrano che Lacroix è un centrale che sa farsi sentire, oltre ad essere deciso, ed è anche così che si è imposto nel Sion, attirando l'attenzione di molte squadre europee. In particolare due che in comune hanno una città: Milano. Lo scorso gennaio il classe 1992 era finito nel mirino dell'Inter, mentre è di qualche giorno fa l'approccio del Milan. Il difensore ha un costo del cartellino di circa sei milioni di euro, e può essere il giusto nome da affiancare a quello di Alessio Romagnoli.
Doppio passaporto, svizzero e brasiliano, e contratto in scadenza nel 2018, il profilo di Lacroix piace per la grande capacità di lettura delle situazioni di gioco, oltre che per la buona esplosività nell'uno contro uno. Ventiquattro anni eppure già una buona esperienza, sia in patria che in Europa, con sette presenze (e un gol) nell'ultima Europa League, conquistata nella stagione 2014-2015 con la vittoria della Coppa di Svizzera, unico trofeo conquistato da Lacroix, festeggiato a lungo su Instagram dallo stesso difensorse.
Un difensore centrale che può ancora migliorare, per la difesa del Milan, per rifondare un reparto con un profilo ancora giovane ma già pronto per la Serie A. Alla ricerca di qualcuno che la guidi, come il GGG con Sofia, nel difficile mondo della Serie A. Le premesse affinchè possa essere lui il nome giusto, ci sono tutte. In caso di arrivo in rossonero, Lacroix garantirebbe il giusto mix di esperienze e gioventù insieme a Romagnoli, che di anni ne ha ventuno. Quarantacinque anni in due, due giganti al centro della difesa del Milan. Grandi e gentili?