Due anni fa di questi tempi Gigio Donnarumma era un promettente portiere della Primavera del Milan con un futuro che appariva già radioso, ma non ancora scontato. Era lì ad allenarsi con i suoi compagni al centro sportivo Vismara, la casa delle promesse rossonere. Già allora uno dei più piccoli in mezzo ai diciottenni che gli correvano intorno. Spalle larghe, presa salda e tanti sogni. Il più grande di tutti? “Diventare titolare nella Nazionale maggiore e seguire Gigi”. Senza fronzoli, dritto al punto. E’ sempre stato così. Anche quando dal suo primo ritiro in Under 21 gli chiedevano di Buffon: “E’ il mio idolo, normale che mi ispiri a lui”. Erano passati pochi mesi dal suo debutto in Serie A quando pronunciò quelle parole. Di Biagio lo chiamò per la fondamentale sfida all’Irlanda che valeva buona parte della qualificazione agli Europei che si giocheranno quest’estate in Polonia. Risultato? Due parate straordinarie e vittoria azzurra. Ed ennesimo record battuto: il più giovane portiere italiano a debuttare con l’Under 21. Età? 17 anni. Predestinato.
Stessa età, qualche mese più tardi. Altro record battuto: portiere più giovane ad indossare la maglia della Nazionale maggiore, nel secondo tempo dell’amichevole tra Italia e Francia: “Emozione stupenda e indescrivibile, mi ha fatto i complimenti anche Pogba!”. Sorriso smagliante, sguardo quasi perso, occhi lucidi. Ma la voce non tremava, era ferma, convinta. Proprio come i suoi guantoni. Pronti, domani, ad afferrare un altro record, l’ennesimo. Gigi Donnarumma partendo titolare contro l’Olanda diventerà il più giovane portiere ad indossare la maglia della Nazionale dal primo minuto. A lasciargli il posto l’idolo di sempre: Gianluigi Buffon. Come un segno del destino. Stesso nome, stessa fame, stessa voglia: “Ha tutto per fare la storia del ruolo”. Investitura mica male, dal numero uno al mondo che proprio pochi giorni fa ha tagliato il traguardo delle 1000 presenze. Non si spaventi Donnarumma, sembrano un numero inavvicinabile, ma avrà tempo per provare a raggiungerlo. “Un consiglio? Deve cercare di maturare il più velocemente possibile, per capire quali sono le cose giuste e quali le cose sbagliate di questo ambiente". Gli suggeriva questo Buffon qualche tempo fa. Lo ha preso in parola Gigio, è cresciuto in fretta. Ormai del diciottenne sembra avere solamente la carta d’identità. Parla come un saggio, para come un veterano. E quando gli chiedono come sta vivendo questo sogno risponde così: “Non mi monto la testa, mi diverto uscendo con i miei amici in Duomo. Ma niente pazzie”. Non ha tempo, deve seguire il suo sogno. E quello più grande è lì ad Amsterdam, ad attenderlo.
Porte girevoli. Da un Gigi all’altro, anche se quello più piccolo, il “cucciolo”, può aspettare. Perché l’obiettivo di Buffon è chiaro: “Voglio disputare il mondiale del 2018”. E allora dovrà portare pazienza Gigio, almeno qualche anno per prendersi la porta a tempo pieno. Intanto domani sera potrà consolarsi con la prima presenza dal primo minuto che gli concederà Ventura: “Donnarumma è un giocatore con un futuro straordinario davanti. Buffon ha fatto la storia della Juve e della Nazionale, con il ruolo da uomo che riveste anche nel gruppo. Forse però ne sta nascendo un altro”. Parole chiare ed ennesima investitura. Ne servono altre? Ecco quella del suo compagno in Nazionale e al Milan Romagnoli: “Può diventare il portiere più forte di tutti i tempi”. Parole di chi lo conosce bene, di chi lo vede allenarsi tutti i giorni. Tra un tuffo e una parata. Gigante, come la sua ambizione. Un diciottenne con la testa da veterano e i guantoni da fenomeno. Con un altro record a portata di mano. L’ennesimo di una carriera appena cominciata ma già destinata a splendere. Ma quando ti chiami Gianluigi sembra tutto più facile…