E' sempre così sornione Fabio Mazzeo. A volte sembra quasi stia per i fatti suoi, come se nemmeno gli interessasse così tanto quello che succede in campo. Poi gli arriva un pallone in area: sponda di tacco - come fosse la cosa più facile dell'universo - e boom: ci pensa Davide Agazzi a far esplodere uno stadio intero. Quello Zaccheria di Foggia, che, un anno prima, aveva ammutolito quando era al Benevento, allenato da Gaetano Auteri.
Un rigore calciato alla sua maniera, con quell'indecifrabile calma che fa parte del suo modo di essere. Qualcosa era cambiato nella testa di Mazzeo poco prima di quel 30 gennaio del 2016: una prima parte di stagione con un solo gol nelle prime 17 partite, con Auteri che - solo per caricarlo - aveva pure avallato una sua possibile cessione. Con il Foggia, De Zerbi e Di Bari proprio alla finestra. Poi furono 9 le reti totali nelle restanti 14 gare: un exploit quasi inatteso, ma letale e decisivo per la promozione del Benevento in Serie B. Una cavalcata strepitosa parzialmente smorzata da qualche vicissitudine interna in estate, culminate nell'addio proprio dell'allenatore siciliano, che ha preceduto anche quello di Fabio: risoluzione con il Benevento e sullo sfondo una nuova annata da protagonista in Lega Pro.
Auteri vuole portarlo al Matera: sembra tutto fatto, poi subentra il Foggia, che - con qualche mese di ritardo - regala a Stroppa il suo attaccante. 10 reti e 4 assist in 16 partite. Non a caso il periodo di crisi della squadra rossonera si è verificato proprio nel suo mese e mezzo di assenza. Il suo ritorno in campo è coinciso con la rinascita del Foggia, adesso a -2 dal Lecce capolista. Con il suo cuore, con la testa, di uno che avrebbe fatto il ragioniere se non avesse fatto il calciatore. Mai una parola fuori tono. La nota mai stonata del coro di Stroppa che qualche leggera stonatura, invece, l'ha fatta vedere. Aveva già segnato all'andata al Matera, salvando un Foggia troppo brutto per essere vero, e al ritorno, anche senza reti, è lui il protagonista indiscusso della notte dello Zaccheria. Due dispiaceri e mezzo al Matera nel giro di un girone. Mazzeo, l'arma più del Foggia diventato grande proprio con "papà", Gaetano Auteri.
foto di Rebecca Zichella - "L'Immediato"