Due facce, due verità. La Juventus è alle porte e il Bayern ha mostrato, a tre giorni dalla Champions League, tutti i suoi lati. Quelli sinuosi di un attacco che gira a memoria, quelli spigolosi di una difesa che è senza ombra di dubbio il vero punto debole di questa squadra, dopo gli infortuni di Benatia, Martinez, Boateng e Badstuber. A giocare contro il Darmstadt è stato il neo acquisto Tasci, disattento proprio in una delle pochissime opportunità capitalizzate dalla 'piccola' ma impavida squadra di Schuster. Difficile - a prima sensazione - rivedere in campo il turco allo Stadium di Torino martedì.
Da un suo errore di posizionamento è arrivato l'inaspettato 1-0 di Sandro Wagner (dal 22 settembre la squadra di Pep non terminava sotto nel risultato il primo tempo), vero e proprio fenomeno del colpo di testa. E questo è un altro punto: fisicamente il Bayern fa fatica a reggere, se un vero e proprio centrale non ce l'ha. Su questo la Juventus farà bene a lavorare, perchè palle inattive e lanci potranno essere la chiave per volgere a proprio favore una partita così difficilmente leggibile come quella di Champions contro i bavaresi.
A bilanciare le problematiche del reparto arretrato, però, ci pensa un attacco super e in forma come mai in questa stagione. Dove non c'è Lewandowski c'è, come un ombra, Thomas Müller. La rimonta e il 3-1 finale (strepitoso il terzo gol di Müller) sul Darmstadt sono firmati proprio dai due mostri dell'area di rigore, arrivati a 40 gol di coppia, meglio di Gerd Müller e Uli Hoeneß. A loro si aggiungano Robben, Coman, Douglas Costa e un ritrovato Ribery, proprio in questo pomeriggio tornato in campo. Insomma, c'è di che preoccuparsi per la Juventus.