Simone Scuffet, dove eravamo rimasti? Voglia di recuperare il tempo perso per il portierino dell'Udinese, che dopo stagioni non esaltanti quest'anno partirà nuovamente titolare:
"Non c’è stato proprio un momento in cui l'ho saputo" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Avevo giocato le ultime partite di campionato e si era capito che l’allenatore aveva l’intenzione di tenere un portiere su cui puntare. Anzi sì, un momento c’è stato. In Austria, in ritiro. Ero tornato dall’Europeo. Io e il mister abbiamo fatto una chiacchierata. Come? Un mix, molto friulano, poco italiano. Non temo niente. Gioco da quando avevo sette anni. Non bisogna aver paura, anche nella vita. Certo, so di avere un compito molto impegnativo. E’ un onore, incredibile. Credo di avere lo spirito dei friulani, lavoro e sacrificio sono le mie basi. Bandiera? Certo, sono cose belle, ma non voglio pensare in grande, andare troppo in là... Sicuramente è il massimo giocare per l’Udinese".
Su Donnarumma: "E’ un tipo tranquillo e, per certi versi, siamo simili. Entrambi cerchiamo di isolarci. Per l’età che ha, è stato bravissimo a gestire un momento delicato, era concentrato e voleva fare l’Europeo perché la riteneva una tappa importante". Simone cerca squadra a Karnezis: "E' un grande portiere, merita una big, ha una dote incredibile, la costanza. Alex Meret? Sono contento per lui, ha lavorato come me per arrivare. E’ una grande opportunità per noi due, perla prima volta, alla seconda di campionato giocheremo contro. Sarà una bella sensazione. Ma io ora devo pensare a me".