La corsa verso il pallone, il muscolo che tira e il dolore che si fa via via più intenso. Cristiano Ronaldo si accascia a terra e il fiato del Portogallo si ferma, considerando anche il risultato di svantaggio maturato fino alla mezz’ora del match con la Serbia, valido per le qualificazioni ad Euro 2020.
CR7 fa segno alla panchina di voler essere sostituito (QUI), il problema al flessore è serio e non gli permette di rientrare in campo. L’allarme scatta anche in casa Juventus, considerando l’imminenza di quarti di finale di Champions League che i bianconeri giocheranno contro l’Ajax. Le parole di Ronaldo nel post gara (QUI) fanno sperare in positivo i tifosi bianconeri, ma anche le… statistiche inducono all’ottimismo. Negli ultimi due anni e mezzo, infatti, il portoghese ha fatto i conti con alcuni infortuni da cui si è ripreso a tempo di record.
Sei maggio 2018, il Real Madrid affronta il Barcellona nel Clasico. Cristiano Ronaldo segna ma ci rimette la caviglia, un guaio che potrebbe mettere a rischio la sua presenza nella finale di Champions contro il Liverpool. CR7 si ristabilisce a tempo di record, solo sette giorni di riposo e due partite saltate, prima di tornare in campo e coronare la sua stagione con il successo di Kiev.
Dicembre 2017, Ronaldo accusa un guaio muscolare al polpaccio dopo la finale del Mondiale per Club, vinta dal Real proprio con un suo gol contro il Gremio. Solo tre i giorni di riposo, dal 18 al 21 dicembre, prima di tornare in campo all’inizio del nuovo anno.
Tre gli stop nella stagione 2016/2017, l’ultimo in ordine tempo ad inizio marzo, prima della sfida di Champions tra Napoli e Real Madrid. Quattro giorni di riposo dal 2 al 6 marzo, per scendere poi in campo il 7 al San Paolo nel successo per 1-3 dei blancos.
Inizio 2017, Ronaldo accusa un problema al metacarpo. Gli esami rivelano una frattura, che tiene fermo il portoghese quattro giorni, dal 19 al 23 gennaio. Solamente una partita saltata, prima del rientro sul terreno di gioco.
A fine 2016 infine Ronaldo fa i conti con un problema alla coscia, solo tre i giorni di riposo che lo mettono fuori uso solo per una partita. Ennesimo esempio di forza e determinazione da parte del portoghese, che dimostra di piegarsi senza mai spezzarsi.